Amici che mi seguono.

martedì 31 dicembre 2019

Libro del giorno: Dracula.

Uscito circa 120 anni fa. Portato sullo schermo, nei fumetti e a teatro innumerevoli volte. Ha creato una delle figure più affascinanti, carismatiche e influenti di tutti i tempi.
Dracula.

La storia:
in viaggio per i Carpazi onde concludere un affare immobiliare, il giovane Jonathan Harker, promesso sposo di Mina e con una brillante carriera davanti, non sa che il cliente del suo studio altri non è che il conte Dracula, insaziabile vampiro che tenterà, una volta trasferitosi in Inghilterra, di infettare tutti i viventi. Starà a un gruppo di amici, capitanati dal professor Van Helsing, il primo a rendersi conto del demone che ha davanti, portare avanti una strenua lotta per liberarsi per sempre del non morto.

"Dracula" racchiude in sé tutto il gotico, lo stile narrativo e il romanzo del terrore di quel periodo; narrato per via epistolare dal suo autore, Bram Stoker, è una gigantesca palude dove sabbie mobili portano giù il lettore senza che questi possa smettere di farsi affascinare dai personaggi e, soprattutto, da lui, il conte vampiro per eccellenza! Macabro, decadente, incalzante, questo è uno di quei libri che dovrebbero trovare posto in ogni libreria che si rispetti, al di là che piaccia o meno il genere che tratta.
Bram Stoker e Dracula (solo lontanamente ispirato al famigerato Vlad Tepes di Transilvania) sono due giganti del XX secolo e tali rimarranno nell'immaginario collettivo.
Il conte vampiro vanta una serie incredibile di comparsate in altre storie e testate, avendo affrontato persino i 5 matti, il nostro Fracchia e  la maliziosa Biancaneve dei fumetti erotici che furono!

lunedì 30 dicembre 2019

La ragazza del lunedì: Lucifera!

In questo ultimo lunedì dell'anno ci tiene compagnia l'irriverente diavoletta disegnata da Leone Frollo (all'inizio) per i testi del suo creatore, Giorgio Cavedon.
Le cover, come quella che vedete, erano quasi tutte realizzate da Averardo Ciriello.

domenica 29 dicembre 2019

Museo Fran: Roberto Baldazzini.

Una bella eroina disegnata dal grande Baldazzini a un'edizione di Lucca Comics di qualche anno fa!
Di Roberto ne ho diverse, col tempo le posterò tutte.

sabato 28 dicembre 2019

Al tavolo da lavoro di... Ahmet Muminović.

Disegnatore bosniaco laureato in quella che da noi è "scienza della comunicazione", lo rendeva di fatto un giornalista, attivo fino alla sua scomparsa, avvenuta quest'anno, che ha visto i suoi lavori pubblicati in tutta Europa e oltre (anche in Cina, per esempio).

venerdì 27 dicembre 2019

Il fumetto del venerdì: Magia nera.

Nell'estate del 1988 la Sergio Bonelli Editore, sulla scia del successo del primo "speciale" dedicato a "Martin Mystere", decide di realizzarne un altro per un diverso personaggio della casa editrice: la scelta ricade sul pilota anticonformista americano trapiantato in Brasile Jerry Drake, meglio conosciuto come "Mister No"! Si tratta di un unico albo di oltre 100 pagine accompagnato da un libricino illustrato che spiega (a cura di Mauro Boselli) alcune particolarità del Vudù, la magia nera presente in questa avventura.

La trama:
Mister No, in galera per una delle sue bravate, accetta di aiutare  un esimio professore, tale Polansky, in cambio della cauzione: dovrà fargli fare un giro nelle notti brasiliane, alla ricerca dei riti del vudù e della macumba, che Polansky intende smascherare davanti a tutti, ritenendole solo assurde cialtronate, in un crescendo di lucida follia.
Si renderà presto conto che alcune pratiche di questi bizzarri santoni possono essere mortali.

Scritta dal creatore del personaggio Guido Nolitta e illustrata dal disegnatore più rappresentativo Roberto Diso, "Magia Nera" è un gioiellino per atmosfere, dialoghi suggestivi e ritmo serrato che ti prende senza lasciarti più andare via; inoltre, tra un'avventura e l'altra, il lettore è costretto a riflettere sulla differenza, talvolta trattata con arroganza e presunzione, tra le nostre abitudini e tradizioni e quelle di un mondo lontano che non conosciamo affatto.
Bellissima. Ristampata tempo fa dalla "Comma 22" la trovate senza troppe difficoltà in Rete o alle fiere del fumetto.

P. s.
Nolitta aveva già usato un personaggio di nome "Polansky" una ventina di anni prima, quando aveva così chiamato un contadino accusato di essere un licantropo in una stupenda storia di "Zagor": "L'uomo lupo", appunto.

giovedì 26 dicembre 2019

mercoledì 25 dicembre 2019

L'occhio del cinema: manifesto di "Jaws".

Date un'occhiata a questo magnifico poster alternativo a quelli solitamente utilizzati per il capolavoro di Steven Spielberg "Jaws", "Lo squalo".

Di nuovo auguri a tutti! :)

martedì 24 dicembre 2019

Il libro del giorno: Il Signore degli Anelli.

Ed eccolo, uno dei libri più importanti del XX° Secolo, il fantasy per eccellenza: amatissimo o detestato, il libro che uscì diviso in trilogia, nonostante il parere contrario del suo autore, J. R. R. Tolkien, nel 1955 dopo il successo inaspettato del capostipite, il maggiormente fiabesco "Lo Hobbit": questo è ambientato nella Terza Era e vede il ritorno di Gandalf il Grigio e, seppur parzialmente, de lo hobbit Bilbo, che lascerà qui il ruolo del protagonista al nipote Frodo.

La trama:
tutto ruota intorno a un anello magico, in grado di rendere invisibile chi lo indossa: l'anello, trovato da Bilbo nella sua precedente avventura, attira lo sguardo del terribile signore del male Sauron e per questo Gandalf deve distruggerlo, gettandolo nelle fiamme eterne di Monte Fato; per farlo incarica proprio il nipote de lo hobbit, Frodo, che parte per questa missione accompagnato da un gruppo di eroi: due umani, un elfo, un nano e altri 3 hobbit.
Sarà l'inizio di una grande, indimenticabile avventura.

Cosa volete che scriva su quest'opera immensa? C'è già tutto, infatti, nonostante le miriadi di opere, anche belle e considerevoli sul genere arrivate dopo di lui, "Il Signore degli Anelli" resta insuperato per atmosfere, complessità di trama, personaggi e ambientazione, capace di scrivere il fantasy assoluto in maniera indelebile. Ci si commuoverà per l'amicizia, gli addii e le battaglie memorabili che separano il Bene dal Male, per il gusto del linguaggio ricercato, calibratissimo, da fuoriclasse assoluto quale Tokien era.
Un libro da leggere e da mettere in cima a quelli da avere assolutamente e conservare a ogni costo.


lunedì 23 dicembre 2019

Buon Natale!

Cari amici, è il primo Natale sul mio nuovo blog, non mi resta che augurarvi un Natale e un Santo Stefano all'altezza dei vostri desideri e delle vostre aspettative! 
Se vorrete, la normale "programmazione" quotidiana continuerà anche durante le Feste.
Auguri.

Francesco. 

P. S.
L'immagine è presa dal Natale Bimbi di Torino.

La ragazza del lunedì: il ritorno di Miwa!

Vi è mancata, lo so: allora, come un regalo di Natale, riecco la più amata! La magnifica Miwa.

domenica 22 dicembre 2019

Museo Fran: Claudio Villa.

Senza ombra di dubbio uno dei miei disegnatori preferiti!
Questo ritratto di Aquila della Notte me lo ha gentilmente realizzato a Milano, qualche tempo fa. Seguo sempre con interesse i suoi consigli sul disegno, da uno come lui c'è solo da imparare.

P. s.
Avete preso il suo "Texone", vero? È una roba da sentirsi male!

sabato 21 dicembre 2019

Al tavolo da lavoro di: Agatha Christie.

Che dire della Regina del Giallo che non sia già stato detto? Niente.
Da ragazzino ho divorato i suoi libri, ancora oggi "Sipario, l'ultima avventura di Poirot" è uno dei miei romanzi preferiti. Col tempo l'ho un po' trascurata, dedicandomi a un altro tipo di letteratura e non la leggo da tempo.
Era e rimane una scrittrice molto importante, per me.

venerdì 20 dicembre 2019

Il fumetto del venerdì: I giorni del terrore!

Uscita originariamente per la classica collana Bonelli dedicata allo scanzonato pilota "Mister No", alla fine del 1978, questa storia vede ai testi il creatore del personaggio, Guido Nolitta, per i disegni di Roberto Diso.

La trama:
accompagnando il suo nuovo cliente, Stark, nel cuore dell'Amazzonia, precisamente a Selva Preta, Mister No trova un gruppo di lavoratori intenti a costruire una grande fabbrica di carne in scatola nel pieno della foresta. Quello che non sanno, purtroppo, è che a poca distanza un esperimento militare ha creato una razza di scarafaggi giganteschi, che ben presto finiranno per gettare tutti i protagonisti in un infinito incubo...

Già con "Zagor", il grande editore e sceneggiatore milanese aveva scritto storie in cui mescolava vari suoi gusti letterari e cinematografici, che qui vedono l'apice nei cosiddetti "B-Movies", sapientemente dosati in questa storia, che rimane divertente, a tratti inquietante, dal gusto avventuroso e fantascientifico. Una delle migliori del pilota, a parer mio.
A oggi mai ristampata, se si esclude la breve collana "Tutto Mister No", la potete trovare su qualche mercatino dell'usato.

giovedì 19 dicembre 2019

Un personaggio al giorno.

Moltissimi anni fa, quasi trenta ormai, lavoravo in una bottega in via Nino Oxilia, una traversa di viale Parioli, a Roma. Tutti i giorni dalle 8 alle 14, domeniche incluse. Era molto dura.
Ogni volta, quando si avvicinava l'orario di chiusura, lasciavo un piccolo biglietto accanto alla cassa, su cui disegnavo un personaggio: poteva essere di fantasia, oppure un ritratto di qualcuno dello staff o di un cliente che mi aveva particolarmente colpito. Ogni giorno, alle due, ne lasciavo uno vicino alla cassa, a testimoniare il fatto che fosse ora di staccare!
Oggi, naturalmente, molti di quei disegnetti non li ho più, ma qualcuno lo conservo ancora e guardo con commossa nostalgia ai volti grotteschi ritratti per un secondo di passaggio nella mia vita, e che non avrei più rivisto.

mercoledì 18 dicembre 2019

L'occhio del cinema: Il colpo del cane.

Divertente commedia diretta dal giovane regista Fulvio Risuleo per la Vision Distribution, uscito lo scorso settembre al cinema vede una curiosa particolarità: sul set che vedete in alto, quello in cui il protagonista maschile, Edoardo Pesce, prende accordi più o meno leciti col proprietario di una bottega che vende articoli per animali, c'ero anch'io.
Dice: perché? Perché tale scena è stata girata in un negozio in cui ho lavorato, quindi sono stato lì per dare una mano a spostare, trovare cose, indicare le luci, nascondere marchi pubblicitari e tutte le tante azioni che servono prima di girare. È stato divertente, tutta la troupe si è dimostrata gentilissima ed è stato molto istruttivo vedere da dentro come viene realizzata una scena per il cinema (mezza giornata di lavoro per 3 minuti scarsi di scena).
Però mi sono stancato molto, e credo che sia meglio, per il mio fisico, dedicarmi alla scrittura e al disegno!

martedì 17 dicembre 2019

Libro del giorno: Le notti di Salem.

Secondo romanzo di Stephen King dopo "Carrie", 1974 il primo, 1975 il secondo, "Le notti di Salem" è un capolavoro. Uno dei tanti scritti dal Re del Maine. Forse più rappresentativo del King che verrà di "Carrie" stesso, questo libro mostra tutto l'universo kinghiano: volume composto da un numero consistente di pagine, una miriade di personaggi tirati in ballo, uno scrittore problematico come protagonista, una comunità chiusa e piena di segreti.

La trama:
Ben Mears, scrittore affermato, torna a Jerusalem's Lot, luogo in cui è nato, dopo parecchi anni: qui ricorda un episodio della sua infanzia, quando un cadavere in una casa considerata maledetta lo perseguitò a lungo, e ancora lo disturba.
Contemporaneamente allo scrittore, si trasferiscono a Salem (e proprio in quella casa), due antiquari: lo scostante signor Straker e il misterioso Kurt Barlow.
Quest'ultimo non tarderà a rivelarsi per quel che è: un vampiro assetato di sangue, voglioso di trasformare tutta la vecchia provincia americana nel suo regno!

Le quasi 700 pagine si bevono che è una meraviglia, la lotta serrata di Ben e dei suoi alleati (Susan e il dottor Cody, nonché il fantastico ragazzino fissato con l'horror Marc) si fonde con la ragnatela di contagio e terrore che Barlow ha tessuto su tutta Salem's Lot.
Questo fu il primo King che comprai e lessi d'un fiato, più di 30 anni fa al mare, ne fecero anche una dignitosa serie TV in due puntate con David Soul nei panni del protagonista e Reggie Nalder (visto anche in "L'uccello dalle piume di cristallo" di Dario Argento) in quelle del vampiro, assai simile al Nosferatu di herzoghiana memoria.
Lo trovate in tante edizioni, anche economiche: se vi piace lo scrittore di Bangor e non avete ancora letto questo fatelo, se amate solo una buona storia del terrore o vi piacerebbe leggere un romanzo scritto magnificamente idem.




lunedì 16 dicembre 2019

La ragazza del lunedì: Eva a colori!

Questa volta la splendida compagna di Diabolik, Eva Kant, interpretata da un grande maestro dell'erotismo italiano: Alessandro Biffignandi!
Davvero splendido disegno.

Diabolik è un personaggio edito dalla Astorina, tutti i diritti riservati.

domenica 15 dicembre 2019

Museo Fran: Angie di Giancarlo Alessandrini.

Vado particolarmente fiero di questo pezzo, raffigurante la svampita Angie, protagonista degli speciali di "Martin Mystere", edito dalla Sergio Bonelli Editore, qui raffigurata per gli auguri di Capodanno di qualche anno fa, a opera del creatore del Detective dell'Impossibile Giancarlo Alessandrini.

sabato 14 dicembre 2019

venerdì 13 dicembre 2019

Il fumetto del venerdì: Dago, nel Nuovo Mondo!

Di Dago ho già parlato e lo farò ancora, perché è una delle cose più belle che abbiamo pubblicato da noi in Italia (anche se il personaggio ha nascita argentina): tra le tante meraviglie scritte dal suo creatore, Robin Wood, c'è questa saga ambientata in Amazzonia, ennesima perla impossibile da dimenticare.

La trama:
dopo aver rincontrato il conquistatore un po' folle Francisco Pizarro, che lo aveva salvato dalla Santa Inquisizione tempo prima, il Giannizzero Nero si unisce alla nuova avventura dell'avventuriero, la ricerca dell'Eldorado, là in Perù, verso la quale, molto presto, Pizarro dimostrerà con i fatti di non volersi fermare di fronte a nulla.
Nemmeno davanti alla violenza più spietata.

L'allucinante viaggio di Dago e Pizarro nel Nuovo Mondo è una delle pagine più avvincenti e crude del fumetto pubblicato dall'Aurea: non mancano stupri (mostrati piuttosto nel dettaglio dal grande disegnatore Carlos Gomez), saccheggi e follia, verso i quali il Rinnegato, a un certo punto, dirà basta, lasciandosi alle spalle la follia del conquistatore, dopo l'ennesima strage che ordina ai danni della città di Cuzco, separando per sempre la sua strada dal condottiero, ormai sempre più avido e presuntuoso, perdendosi però, tentando di tornare indietro, nella foresta amazzonica, che serba per lui ancora più tragedie e disavventure di prima, tra anaconda, amazzoni e guerre tra tribù di selvaggi indios!
Potrà contare solamente su una nuova amicizia, quella col mercante portoghese Joao, un uomo comune prigioniero delle amazzoni, con il quale proverà a fuggire e a fare ritorno alla civiltà.

Non c'è un attimo di respiro, tra queste pagine, ristampate a colori piuttosto recentemente in grande formato, ogni personaggio è memorabile, la lotta che Joao e Dago portano al grande anaconda che terrorizza i nativi incredibilmente evocativa, per tacere della permanenza tra le terribili amazzoni e la lunga fuga in cerca della libertà.
E quando il Rinnegato e il portoghese, alla fine, si salutano per sempre, dopo averne passate di tutti i colori uno a fianco dell'altro, vi commuoverete come loro.

Leggete Dago. Fa bene alla salute!

giovedì 12 dicembre 2019

Elyzabeth.

Comparsa nei vecchi fumetti di Ironsword e nel romanzo "Un giullare non ride mai", del 2006.
Oggi se ne occupano altri autori.

mercoledì 11 dicembre 2019

L'occhio del cinema: Robert Shaw.

Il noto attore inglese, qui prima della sua "dipartita" per mano (ops, per fauci) del grande squalo bianco protagonista del capolavoro di Spielberg "Lo squalo".
Pare che le cose non andassero bene tra i tre protagonisti e lo stesso regista, che si prese un bel, si fa per dire, esaurimento nervoso.

martedì 10 dicembre 2019

Libro del giorno: L'orca assassina.

Salve.
Molti conoscono il discreto film diretto da Michael Anderson nel 1977 (con medesimo titolo), ma non tutti sono a conoscenza del fatto che la pellicola si basa su un romanzo scritto da Arthur Herzog, pubblicato poco tempo prima e edito anche da noi, in seconda edizione, dalla Corno.

La trama del libro è grossomodo la stessa del film con Charlotte Rampling, Richard Harris e Bo Derek: un capitano in disarmo, giunto in una costa americana fredda e inospitale, non ha soldi sufficienti per riparare la sua barca e tornarsene a casa, così ha un'idea... catturare un grande squalo bianco per venderlo a un acquario pubblico. Cambia idea quando vede un'orca marina predare facilmente il pesce, scegliendo così lei come preda da catturare.

Il romanzo è avvincente, i personaggi, dolenti e rassegnati al proprio destino, sono tutti ben delineati: il grosso mammifero nero, poi, affiora da una fiaba nera più che dalla realtà dei mari, navigando nella psiche provata del capitano (che non si chiama Nolan come nel film) tanto che, alla fine, ci si chiede se esso sia reale o il frutto della fantasia dello stesso protagonista umano. Assai più profondo e delicato di quel che si potrebbe pensare o ritenere, dopo aver visto la pellicola prodotta da Dino De Laurentiis.
Mai più ristampato, lo trovate sui mercatini o su E-Bay a cifre abbordabilissime.
Dategli un'occhiata.

lunedì 9 dicembre 2019

La ragazza del lunedì: Eva Kant.

Dite la verità: una Eva Kant così non l'avevate mai vista!
Questa è opera di Emanuele Barison, da qualche tempo al lavoro pure su "Zagor".

Diabolik, c. by Astorina. Milano.

domenica 8 dicembre 2019

Museo Fran: Angelo Stano.

L'artista pugliese, unico nel tratto raffinato, è stato il realizzatore dello storico numero 1 di "Dylan Dog", "L'alba dei morti viventi", e poi copertinista dopo l'addio di Claudio Villa e prima dell'avvento di Gigi Cavenaghi.
 Uno dei più bravi e unici disegnatori del panorama nazionale.
Possiedo questo bozzetto di un "Dylan Dog Gigante" con orgoglio!

sabato 7 dicembre 2019

Al tavolo da lavoro di... Aaron Blaise.

Disegnatore, regista  e illustratore per La Disney, candidato all'Oscar per il miglior film d'animazione.

venerdì 6 dicembre 2019

Il fumetto del venerdì: Il buono e il cattivo.

Ennesima uscita della Sergio Bonelli Editore (beh, non proprio recentissima, questa ristampa) dedicata a uno dei suoi personaggi storici, "Zagor", qui in una storia della cosiddetta Golden Age zagoriana a opera dei suoi creatori, Guido Nolitta ai testi e Gallieno Ferri per il comparto grafico.
La trama!

Nella cittadina di Rapid City è in corso un'incredibile duello tra cugini, l'onesto Bobby e il poco di buono Simon, intenti a sfidarsi per mettere le mani sull'eredità che un nonno ricco e singolare, Murchisson,  ha lasciato nel suo testamento. Solo il vincitore di un viaggio lungo e irto di pericoli potrà avere per intero il bottino.
Zagor finisce nella questione a causa dell'amico pasticcione Bat Batterton, ingaggiato come guardia del corpo dal biondo Bobby.
È l'inizio di un'avventura emozionante.

Intendiamoci subito: Nolitta scriveva di getto, entusiasta e sicuro, e non sempre la logica aveva il sopravvento nelle sue sceneggiature. Per fortuna.
Qui il peluovista e il fanatico della logica troverà di che sfamarsi: il finale è piuttosto claudicante (come fa il cattivo finale ad arrivare prima dei nostri eroi?) e alcune scelte dello Spirito con la Scure lasciano dubbiosi, per esempio quando decide di non rivelare alle autorità la presenza degli indiani che vivono nel sottosuolo nel deserto, lasciando così ad alto rischio chiunque si arrischiasse nel viaggio dopo di loro, e diverse altre scelte non sono ingranaggi perfetti.
Chi se ne importa! Alzi la mano, tra di voi che l'avete letta (è uscita originariamente nel 1974) chi non si è emozionato durante il lungo viaggio, i diversi colpi di scena e la tragica, spaventosa figura degli indiani che vivono come animali nel deserto!

Non la migliore storia del Re di Darkwood, ma certamente in grado di divertire e appassionare ancora oggi.

giovedì 5 dicembre 2019

Bozzetto per "Testamento ipocrita di un guerriero".

In realtà non è corretto definire questo bozzetto in tale modo, visto che, nei fatti, andò in stampa con ben poche correzioni: la realtà è che ero in forte ritardo e non avevo più tempo per pensare a qualcosa di migliore, di più raffinato.
Oggi, naturalmente, studierei e farei qualcosa di decisamente migliore!
Qui sopra potete vedere la versione definitiva.

mercoledì 4 dicembre 2019

L'occhio del cinema: Suspiria.

Uno degli indiscussi e indiscutibili capolavori di Dario Argento, una fiaba magica e spaventosa, sussurrata e sanguinosa quando serve.
Nella foto di scena Argento prepara lo "spettacolare" omicidio di "Patricia", interpretata dall'attrice svedese Eva Axén.
La Axén ebbe una figlia dal doppiatore e attore Adalberto Maria Merli, chiamata Euridice, che oggi fa spettacolo come i suoi genitori, dividendosi tra teatro e cinema.
Anche Merli ha lavorato con il regista romano ne "Il cartaio", del 2003.

martedì 3 dicembre 2019

Libro del giorno: Lettere (1914-1973)

Pubblicato in Italia, per la prima volta, all'inizio degli anni novanta con un altro titolo, questo tomo raccoglie alcune lettere che il grande autore de "Lo Hobbit" e "Il Signore degli Anelli" spedì a familiari, amici e collaboratori.
Si presenta con una nuova veste, tra cui una traduzione riveduta e corretta, nonché un'edizione anch'essa nuova a cura del figlio dello scrittore, Christopher Tolkien e il biografo Humphrey Carpenter.

Che cosa dire? Se siete fan, come me, del celebre J. R. R. qui c'è pane per i vostri denti: aneddoti, rivelazioni e curiosità sulle sue opere, sul perché di alcune scelte, editoriali e personali, o su taluni ritardi di scrittura o rifinitura, che vi daranno molte risposte a riguardo, anche a chi, nel corso degli anni, ha cercato di tirare "dalla propria parte" Tolkien. Se, invece, siete solo curiosi e vi avvicinate a questo libro pur non conoscendo (o non amando le sue opere) la lettura sarà comunque emozionante: dalle lettere si evincono gli stati d'animo di un uomo di grande statura critica e e culturale, nonché un insieme di Storia e di vicende umane che si protraggono fino alla fine dei giorni dello scrittore e insegnante, dipingendo un affresco interessante e denso di fatti, notizie, incontri.
Insomma, da leggere fino alla fine: lo trovate dallo scorso anno nella nuova edizione Bompiani in tutte le librerie.
Se in carne e ossa, queste librerie, è meglio.

lunedì 2 dicembre 2019

La ragazza del lunedì: nuovamente Chiara Rosenberg!

... qui in versione esplosiva!
Dite la verità: non sono migliori gli inizi settimana, da quando c'è lei?

Ricordo che Chiara è un personaggio di Celestino Pes e Roberto Baldazzini, con la speranza che la facciano tornare presto!

domenica 1 dicembre 2019

Museo Fran: Alfonso Font.

Disegnatore catalano, uno dei più noti e dal tratto personale presenti in Spagna: ha lavorato tra le altre per la Comic Art, in Italia, per Fleetway in Inghilterra, Planeta DeAgostini e, da qualche anno, per la Sergio Bonelli Editore, dove presta le sue matite per il ranger "Tex Willer".
Capace di destreggiarsi tra erotico, western, comico e fantascienza, è oggi uno degli artisti più quotati a livello internazionale: conosciuto a un'edizione di Narni Comics, uomo piuttosto schivo e riservato.

sabato 30 novembre 2019

Al tavolo da lavoro di... un mangaka! (7)

La luce!
.... la luce, naturalmente, è la base del nostro lavoro: perfetta se naturale e posta accanto alla superficie su cui poggia il Pc o il tavolo da disegno, anche se non tutti hanno la possibilità di una postazione bella, ordinata e solare come quella in foto!

venerdì 29 novembre 2019

Il fumetto del venerdì: Dago, il sacco di Roma.

Questo è uno di quei fumetti che ho particolarmente a cuore: scritto dal grande autore Robin Wood per i disegni dell'allora (quasi) debuttante Carlos Gomez, si tratta di una di quelle storie che, una volta lette, non dimentichi più: con Dago capita spesso.
Come disse una volta uno standista al Romics: “Dago crea dipendenza".
Mai ascoltato nulla di più giusto.

Dunque: siamo nella Roma del 1527, la capitale è in stato di assedio a causa delle truppe tedesche (sono lanzichenecchi, per la precisione) che su preciso ordine del re di Spagna Carlo V stanno conducendo questa battaglia per fronteggiare il papa: si schiera al fianco della Capitale Dago, il Giannizzero Nero, che con un pugno di uomini tenta, inutilmente, la difesa della Città Eterna, destinata a cadere.

Personaggi, intrecci e veridicità degli eventi e dei luoghi raccontati, semplicemente magistrale: ogni dialogo, ogni caduto e ogni personaggio in scena è un'opera d'arte, destinata a rimanere negli annali del fumetto mondiale.
La bestialità dei vincitori, le pene dei vinti e la fallibilità del Rinnegato creano un affresco epico e avvincente, incapace di tenere nell'indifferenza chiunque si cimenti nella lettura.
Fatelo, poi mi direte.

giovedì 28 novembre 2019

Cover. Bozzetto.

Anche se poi, come in questo caso, boccio il bozzetto facendone un altro, le matite cerco sempre di farle precise, così poi trovo l'inchiostrazione più facile.

mercoledì 27 novembre 2019

L'occhio del cinema: dal teatro alla grande sala!

Del film "La gatta sul tetto che scotta" ho già parlato (e lo farò ancora): il film è indubbiamente bello, anche se le motivazioni di Brick riguardo la sua depressione e dipendenza dall'alcool sono piuttosto tirate per i capelli: nella versione originale per il teatro, infatti, tra Brick e Skip c'è più di una velata omosessualità che (ri)metterebbe in gioco tutti i sentimenti dei personaggi in scena, dando un tono più drammatico e credibile alla vicenda. Omosessualità del tutto cancellata nella versione cinematografica.

In foto i protagonisti del film, durante una pausa:
Burl Ives (il padre), Jack Carson (il fratello di Brick), Madeleine Sherwood (la cognata di Brick), Judith Anderson (madre di Brick), Elizabeth Taylor (Maggie la Gatta) e Paul Newman (Brick).
La versione teatrale è stata portata alla ribalta in tempi più recenti con le interpretazioni di Tommy Lee Jones e Jessica Lange. L'opera ha avuto anche un adattamento italiano.

martedì 26 novembre 2019

Libro del giorno: Paura.

Si tratta dell'autobiografia scritta dal "Maestro della Paura", appunto, Dario Argento pochi anni fa.

Il libro ripercorre l'infanzia, le prime armi, il successo e tutta la vita del regista romano, da "L'uccello dalle piume di cristallo" fino a "Dracula 3D", del 2011.

Ben scritto, pieno, interessante, scorrevole e sentito. L'autobiografia di Argento è davvero una bella lettura, sia che amiate il suo cinema, sia che lo conosciate poco o che non vi attiri affatto: è pieno di racconti, aneddoti, ricordi.
Recuperatelo!

lunedì 25 novembre 2019

La ragazza del lunedì: Chiara desnuda!

D'accordo, gli inizi settimana sono sempre più duri e voi non ce la fate più.
Chiara Rosenberg di Celestino Pes e Roberto Baldazzini è stata molto apprezzata nelle settimane precedenti, però... qualcuno mi ha scritto che era troppo "vestita"! Non accetto tale affronto e ve la mostro di nuovo.

domenica 24 novembre 2019

Museo Fran: Alessio Nocerino.

Disegnatore per la Prankster Comics ed Editoriale Aurea, lo incontrate spesso alle mostre mercato dedicate al fumetto e a molti eventi a esso collegati.

sabato 23 novembre 2019

Al tavolo da lavoro di... un mangaka! (6)

Quando si sta nello stesso posto per molte ore, specie se seduti e lo spazio è ridotto, si può sentire il bisogno di avere intorno non solo ciò che serve per il nostro lavoro ma anche qualcosa in più: oggetti portafortuna, di abbellimento o intere collezioni, come da foto!
La postazione è indubbiamente molto bella!

venerdì 22 novembre 2019

Il fumetto del venerdì: L'ultimo avventuriero.

Buongiorno.
Questo volume per Mondadori, uscito più di 20 anni fa, raccoglie la lunga avventura per "Mister No" scritta da Guido Nolitta e disegnata dai fratelli Di Vitto.

La storia racconta di come Mister No accetti di guidare una spedizione organizzata dallo scienziato Raffles, che intende compiere studi sul Pantanal, immensa palude che si estende tra Brasile, Bolivia e Paraguay.
Il pilota americano mette su un equipaggio che si imbarcherà sulla Rosa dos Ventos, battello che ha una gran brutta fama.
Pare che sia maledetto...

Si tratta della solita, bellissima maniera in cui Nolitta racconta, prendendosi i suoi tempi, una storia fatta di natura selvaggia e parzialmente incontaminata, di uomini feroci e disperati e di altri che sono invece degli idealisti che contro i primi si trovano a dover fare i conti.
Se non erro la più lunga avventura del pilota: emozionante, piena zeppa di incontri al cardiopalma, tragici, sorprendenti. Occorre prendersi una lunga boccata di ossigeno prima di immergersi in questo lunghissimo viaggio all'inferno.

Mai più ristampata, cercate questa storia nei mercatini o su E-Bay, poiché ne vale la pena.

giovedì 21 novembre 2019

Mappa di Lust.

Questa mappa sommaria di "Lust" mi è servita per gli spostamenti che i miei personaggi hanno fatto su e giù in questo continente fantasy che, a causa della forma a pinna di pescecane, ha visto molti culti dedicati ai grandi predatori degli abissi, in passato. L'ho usata per fumetti e romanzi, ma dal prossimo futuro non sarà più così, dato che Ironsword si sposterà molto più a nord, in una fosca terra montana chiamata "Black Fang".
Anche lì ci sarà poco da ridere!

mercoledì 20 novembre 2019

L'occhio del cinema: Zombi.



Zombi, Dawn o the Dead in originale, è un capolavoro del cinema horror “moderno”. Considerato, non a torto, un vero e proprio kolossal del cinema di paura. Vocabolo usato raramente per questo genere di film.
La pellicola, in realtà, di ricco ha poco o nulla… idea, trama e realizzazione a parte, ma lo vedremo presto.
Il film piacque, molto, al pubblico. Meno, assai meno, a quella nicchia di intellettualoidi, di radical chic che non potevano ammettere che si potesse fare un film di “denuncia”  sociale mostrando contemporaneamente squarci, morti che risorgono, amputazioni. 
Non era per loro ammissibile.
Ma Zombi è e rimane un fortissimo film di denuncia sociale, soprattutto verso una certa tendenza al consumismo americano (lo so, la parola stessa risulta vetusta e scevra ormai dal lontanissimo significato), alla sua costante perdita di valori ancora così spocchiosamente sbandierata nonostante le tante, troppe contraddizioni, l’antimilitarismo così sfacciatamente sbandierato, le riflessioni sulle religione intesa come summa di frasi fatte e vane promesse azzerate quando loro, i morti, decidono di uscire dalle tombe. Allegorie che solo un cieco può decidere di non vedere. Certo, visto con gli occhi di oggi (Zombi ha quasi 40 anni, essendo andato nelle sale nel 1978), la denuncia rimane fortissima per ciò che concerne l’idea e la rappresentazione, ma ovviamente alcune realizzazioni presenti nella pellicola possono apparire datate o, finanche, retoriche.
Alzi però la mano chi non ha visto barlumi futuri di società che da lì in poi avrebbe preso sempre più piede, anche e specie da noi, nell’inizio fulminante e geniale, con la tv spazzatura (lo stesso regista, George Romero, ripresosi in una cameo come impiegato della stazione tv) che cerca disperatamente una risposta alla terribile resurrezione, riuscendo solamente a mandare tutto in vacca. Alzi la mano, tra di voi, chi non ha sempre ben a mente le riprese del centro commerciale (e non supermercato come troppo spesso si sente dire a sproposito di questo titolo) affollato di morti viventi che tentano irrazionalmente di entrare, ogni qual volta si trova in fila per accedere da qualche parte, in un evento o luogo pubblico. 
George Romero ha segnato indelebilmente la storia del cinema, non solo horror, scegliendo di girare questo film. Sono tanti, tantissimi, coloro che, pur non avendolo visto, sono in grado di saltar sulla sedia appena accenni loro la trama.
Zombi - Dawn of the Dead ha segnato intere generazioni.
Vero è che il sangue, lo splatter, c’è eccome: teste che esplodono sotto i colpi di fucili a pompa,  arti strappati, personaggi divorati vivi.
Si era mai visto nulla di simile, fino a quel momento? No.
Di sicuro c’era stato del sangue, prima di allora: Herschell Gordon Lewis, per esempio, o tutta la filmografia della Hammer degli anni ’70, oppure il nostro Dario Argento (specie con Profondo rosso e Suspiria) avevano provveduto a inondare gli schermi cinematografici con secchiate di liquido ematico, ma mai si era veduto uno zombi strappare e poi mangiare un braccio di un personaggio mentre questi era ancora vivo e scalciava. Mai la famiglia tradizionale americana era stata scardinata in maniera così violenta e angosciante da dentro, come nell’immortale scena della donna che crede di veder tornare suo marito, ormai ridotto a un morto vivente, venendo quindi morsa orribilmente sul collo. 
La pellicola di Romero è un’apocalisse, un incubo senza speranza e senza fiducia, ogni personaggio è rivestito di un pessimismo cosmico che porta qualcuno di loro, addirittura, a meditare il suicidio, come nella scena finale che vede protagonista l’iconico Peter (Ken Foree).
È così, dunque? E’ proprio tutto così? Solamente in parte.
Sull’essere umano il regista di origini portoricane non nutre alcuna simpatia, questo è evidente sin dalle prime battute. Che siano atletici soldati, aspiranti cacciatori di zombi o, addirittura, giovani donne incinte, l’umanità è vista come ricettacolo di debolezze, vanaglorie, gratuite malvagità. Il morto vivente romeriano non è truce, non spaventa come quelli di Jorge Grau o Lucio Fulci. Non ha alcuno interesse nel farlo: è semplicemente l’altra parte di noi, lo specchio, l’avvertimento post comunista di come, alla fine, saremo tutti quanti. Grigi, spenti, abitudinari, affamati.
La morte come unica, grande Democrazia. La (non) morte che, ritornando in attività (si fa per dire) chiude il cerchio di questa orrenda, putrida ruota. Lo zombi ha fame, è disperatamente incapace di capire il senso del nuovo ciclo vitale (si rifà per dire), e si aggrappa quindi alle vecchie abitudini che aveva una volta, quando era vivo.
Zombi comunista, quindi? Proletario? 
No, probabilmente solo sconfitto e senza quel dio tanto invocato quand’era vivo. La resurrezione è l’ultima, nichilista marcia di protesta.
Detto ciò, lo splatter (che proprio da qui divenne parola di uso comune) non è mai fine a se stesso, non è mai adoperato per disgustare, irretire o gonfiare il film. Fa parte della narrazione, talvolta sonnolenta, che insaporisce il piatto di una trama, tutto sommato, assai semplice:
Dopo il suo esordio, 10 anni prima, con il seminale La notte dei morti viventi (Night of the living dead), Zombi ne prosegue con efficacia e coerenza il filo narrativo, con i morti ormai minaccia riconosciuta in tutto il mondo, e il quartetto di protagonisti (tutti attori semi sconosciuti) che, persa la speranza nei governi e nei propri rappresentanti, decide di fuggire in elicottero, scegliendo come oasi incontaminata una vasta zona industriale in cui torreggia il simbolo assoluto del consumismo e del finto benessere americano (e poi mondiale): un centro commerciale. 
Qui, com’è poetica romeriana, lo zombi sarà l’ultimo dei problemi.
Si diceva dei soldi per finanziare il film: Romero li cercò in tutto il mondo, ivi compresa l’Italia, dove una parte dei finanziamenti ce li mise la società di Argento e suo fratello Claudio, che finiranno per occuparsi (bene, a mio avviso), dell’edizione europea del film, tagliandolo di ben 19 minuti e aggiungendovi la suggestiva colonna sonora dei Goblin, al posto di un’improbabile musica jazz che Romero aveva comprato già fatta avendo terminato i fondi. Poi Germania, Giappone e l’umanamente discusso Richard Rubinstein per gli Stati Uniti. 
Gran parte di questi soldi, probabilmente, finirono negli effetti speciali, curati dall’eccellente ex reporter in Vietnam Tom Savini (che fa anche una particina nei panni del motociclista teppista Blade) che si diletta in truculenze varie e assortite di cui abbiamo già parlato. Degli attori si è detto, solidi caratteristi dagli stipendi adeguati, e sulle locations... beh, quelle vennero messe a disposizione della troupe dal proprietario del centro commerciale, dalla chiusura all’apertura successiva, a patto che la costruzione, per sfamare la dea pubblicità, fosse ben visibile in ogni sequenza lì girata. In pratica la produzione rimase chiusa intere notti lì dentro, finendo per una convivenza forzata che soltanto la paziente calma di Romero riuscì a gestire. 
Alcune curiosità: 

*La sceneggiatura di Zombi, scritta interamente da George Romero, venne realizzata a Roma, quando egli fu ospite dell’amico Argento. Questa, all’inizio, era molto più corposa del girato finale, e gli “scarti” servirono per dirigere, 7 anni dopo, quell’altro capolavoro totale (e maggiormente claustrofobico) che é Il giorno degli zombi.
*Alcuni dei morti viventi senza braccia che si vedono deambulare nel film, sono interpretati da veri portatori di handicap.
*Tom Savini tornerà a interpretare Blade e il suo machete in La terra dei morti viventi, del medesimo regista, nel 2006.
*Tutti gli attori messi in scena hanno avuto carriere diverse da quelle attoriali, seppur in ambito cinematografico, a eccezione di Ken Foree, tutt’ora attivo come caratterista in diversi film, ivi compresi Halloween - The beginning (2007) e La casa del diavolo, 2005, entrambi per opera del regista / musicista Rob Zombie!
*Nel 1988 venne distribuito un videogioco che si rifaceva alle tematiche del film, con tanto di atterraggio iniziale sul tetto del centro commerciale.
*Nel 1981 Bruno Mattei, non a caso col nome d’arte Vincent Dawn, dirige un pazzo, scombinato e divertente horror movie sulla falsariga di Zombi, riciclando la colonna sonora italiana e le tute blu dei protagonisti principali: Virus, l’inferno dei morti viventi.
*Nel 2004 Zack Snyder dirige un disastroso sequel con protagonisti Ving Rhimes e Sarah Polley.
*Ancora oggi il film circola nei cinema di tutto il mondo, grazie a festival e club di appassionati. Nel 2016, addirittura, è stata presentata la versione restaurata a Venezia, ospite Dario Argento.
*Il centro commerciale del film si trova in Pennsylvania.
*La sceneggiatura originale prevede una fine tragica per entrambi i protagonisti finali, mai girata.
*La moglie di Romero, Christine Forrest, compare nelle vesti di un’impiegata della rete televisiva, a inizio film.
*Probabilmente, anche il motociclista vestito da Babbo Natale che fa parte della gang, è interpretato dal regista statunitense.
*In Italia il film è vietato ai minori di anni 18.
*Il popolare videogioco della Capcom Deadrising, uscito nel 2004, deriva chiaramente dal capolavoro romeriano.
*Il numero 1 di Dylan Dog, oltre ad avere il titolo originale della pellicola, L’alba dei morti viventi, vede i tre protagonisti (Dylan, Sibyl e Groucho), sedere al cinema per rivedere proprio questo film.
*Zombi è citato anche in un racconto di Joe Hill, figlio di Stephen, Bobby Conroy torna dalla morte.
*Il manifesto cinematografico di Zombi compare a sorpresa nel manga di Osamu Tezuka Don Dracula, più precisamente nell’albo numero 1, spaventando il protagonista!
*L’alba de morti dementi, girato nel 2004, è una parodia ispirata chiaramente a Zombi.
*Zombi uscì, in anteprima mondiale, a Torino, il 2 settembre, per volere di Dario Argento.
*Gli zombi, centinaia, che assediano il centro commerciale, sono tutti interpretati dagli abitanti di Pittsburgh, città di provenienza del regista, spesso conoscenti di Romero stesso, di varia età ed estrazione sociale, avidi di una partecipazione alla pellicola.




Zombi (Dawn of the Dead)
1978
Usa / Italia
Regia George A. Romero.
Durata da 119 a 156 a seconda dell’edizione. Di quella da 156 non si hanno prove effettive.
Colore.
Genere orrore, dramma, azione.
Soggetto e sceneggiatura George A. Romero.
Produttori Claudio Argento, Alfredo Cuomo, Richard P. Rubinstein, Donna Siegel.
Fotografia Michael Gornick
Montaggio George A. Romero per gli Stati Uniti, Dario Argento per l’Italia.
Musiche Goblin per l’edizione europea. Non accreditate per la versione originale.
Scenografia Barbara Lifsher.
Personaggi, interpreti e doppiatori:
Peter - Ken Foree - Glauco Onorato
Roger - Scott H. Reiniger - Manlio De Angelis
Stephen - David Emge - Cesare Barbetti
Fran - Gaylen Ross - Vittoria Febbi


martedì 19 novembre 2019

Libro del giorno: Un estraneo al mio fianco.

Libro che narra l'agghiacciante storia di uno dei più feroci, attivi e odiosi serial killer del secolo scorso, raccontata attraverso gli occhi della scrittrice Ann Rule, che conobbe Ted Bundy e di cui divenne amica nel corso degli anni, prima di scoprirne il reale volto.

Probabilmente molti conoscono la storia del predatore di donne che fece strage negli anni settanta del secolo scorso, camuffandosi, simulando altre identità e addirittura fingendosi talvolta un appartenente alle forze dell'ordine: soprannominato per questo "Il Camaleonte", Bundy ha una storia che se non fosse vera non ci crederebbe nessuno.
Personalità affascinante, carisma, bei modi, molto intelligente: presta servizio presso quello che noi chiameremmo "Telefono Amico", salvando un paio di volte la vita a donne che chiamano disperate sull'orlo del suicidio, lavora nello studio di un candidato alla Casa Bianca, non ha problemi sociali o con le ragazze, studioso tenace, non ha brutte aspettative per il futuro. È fidanzato.
Il problema nasce dal fatto che è anche uno stupratore seriale, un violento picchiatore, un torturatore e un assassino di giovani (talvolta giovanissime) ragazze, che adesca, cattura e uccide dopo atroci "attenzioni"; quasi tutte sono more con la scriminatura centrale, come la ragazza che lo fa innamorare e poi lo pianta d'improvviso, scatenando probabilmente quello che chiamano "il punto di rottura". Bundy uccide, viene catturato, fugge. Catturato nuovamente scappa ancora, tornando a uccidere. Arrestato di nuovo ripudia i suoi difensori scegliendo di difendersi da solo, dopo che questi erano riusciti a fargli scampare la sedia elettrica, di fatto firmando la sua condanna a morte. Sentenza che verrà applicata nel 1989.
A oggi non si conoscono le motivazioni, reali o psichiatriche, per cui un giovanotto che ha tutto, compreso un quoziente intellettivo superiore alla media, possa essere anche uno spietato e feroce massacratore di ragazzine innocenti e indifese.

Detto ciò il libro è bello, denso, interessante, talvolta non facile, anche e soprattutto per i temi trattati: Rule scrive bene, senza fronzoli, facendo precipitare il lettore in un lungo incubo che la cala sempre di più in colei che non ha compreso, o si è rifiutata di farlo, il fatto che il suo amico fosse un incallito criminale. Da leggere sicuramente, dopo sarà impossibile farselo scivolare addosso.

Curiosità: il recente film sulle gesta dell'assassino, per la regia di Joe Berlinger, "Fascino criminale", interpretato da Zac Efron, non vede alcun accenno ad Ann Rule, così come capitato in un altro lavoro sul serial killer, ancora oggi in catalogo per Netflix, il documentario "Conversazioni con un killer: il caso Bundy".
Anche lì non si fa alcun accenno alla scrittrice Ann Rule.


lunedì 18 novembre 2019

La ragazza del lunedì: sempre Chiara!

Sono certo che il fatto di postare ancora Chiara Rosenberg, per le eroine a fumetti del lunedì, non procurerà nocumento a nessuno.
Vero?

Ricordo che il fumetto "Chiara Rosenberg" si trova in cartonato presso le edizioni Mare Nero, ma dovrete faticare un po' visto che è ormai uscito nelle fumetterie italiane una ventina di anni fa.

domenica 17 novembre 2019

Museo Fran: Giancarlo Alessandrini.

Ho un paio di originali del creatore grafico di "Martin Mystere" per la Sergio Bonelli Editore: uno è questo, disegno fantasy tratto da, credo, un episodio di "Zona X".

sabato 16 novembre 2019

Al tavolo da lavoro di... un mangaka! (5)

Dice: ma dove lo troviamo noi, nelle moderne abitazioni, sempre più simili a minuscoli alveari, il posto per uno studio?
Risposta: ovunque sia possibile ricavarlo.
Non è necessario, infatti, essere ricchi come nababbi e possedere case di 51 stanze per poter organizzare un angolo per il nostro lavoro. Anzi! Talvolta avere un luogo più intimo e ricercato, dove tutto è a portata di mano può diventare addirittura più piacevole di un salone adibito a studio! Basta sapersi, appunto, organizzare.
Lo dico per diretta esperienza...

venerdì 15 novembre 2019

Il fumetto del venerdì: Zagor contro il vampiro.

Alla famosa domanda su quale fumetto porterei con me su di un'isola deserta (ma perché uno solo?) la risposta sarebbe senza dubbio questa: "Zagor contro il vampiro"!

La trama:
chiamato in soccorso dal suo amico Bob, che ha il giovane figlio Albert per la prima volta a capo di una spedizione nel selvaggio West, Zagor e Cico si fingono semplici viaggiatori per accompagnare in incognito il giovane alla volta di Ocean City, meta finale del viaggio. Durante la marcia, però, una serie di nefaste disavventure rendono il viaggio un vero e proprio incubo: sparizioni, morti misteriose e aggressioni indiane portano lentamente lo Spirito con la Scure e i suoi compagni di viaggio a scoprire ciò che realmente si annida in uno dei carri prima, e nella nuova abitazione del barone Rakosi poi.
Un vampiro!

Ah, i tempi in cui c'era ancora il sense of wonder! Il viaggio (non solo a bordo dei carri, ma metaforico) che accompagna Zagor, Cico e Albert Parkman viene effettuato con il solito ritmo ipnotico e godibile di Guido Nolitta; l'orore si insinua lentamente, subdolo e letale, fino a una serrata lotta per la sopravvivenza tipica di quegli splendidi film horror della Hammer ai quali questa storia certamente si ispira: i disegni di Gallieno Ferri sono probabilmente all'apice della sua carriera, e la sceneggiatura è semplicemente fantastica.
Ingenua, macchiettistica, datata? Forse. Io userei un'altra parola: capolavoro.
Il fumetto che mi ha spinto a fare fumetti. 

giovedì 14 novembre 2019

Ironsword spiegato velocemente!

Quando mi capita di dover mandare una rapida reference per Ironsword uso questo: veloce bozzetto, direi quasi elementare, che contiene tutti gli elementi per visualizzare graficamente il personaggio.
Ho avuto persino il coraggio di inviarlo a dei professionisti!