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domenica 28 maggio 2023

Libro del giorno: Zero gravity.

 

Ancora un titolo per la Nave di Teseo (dovrò chiedere un riconoscimento di natura economica, prima o poi) per una serie di racconti scritti dal celebre regista Woody Allen e raccolti qui, con alcuni inediti. 

I racconti spaziano dal grottesco, all'ironico al graffiante, lo stile del comico newyorkese si riconosce sin dalle prime righe, con personaggi talvolta caricaturali (andate a leggervi i nomi che sceglie per quasi tutti i personaggi) talvolta amarognoli. 

Nonostante le premesse, il libro non sempre è riuscito: alcuni racconti sono fiacchi, col fiato corto, altri decisamente divertenti, seppur non portano al riso di gusto. Il sottoscritto è un grosso estimatore dell'Allen scrittore, ho amato la sua autobiografia, ma qui non tutti i colpi arrivano al bersaglio, dando l'impressione finale di essere un titolo acchiappafan. Se siete completisti di questo autore sfogliatelo pure tranquillamente, gli altri possono pure passare oltre! 

sabato 27 maggio 2023

Tutta colpa dei videogiochi. Oppure no?

 


Chiunque si occupi di fumetto vi dirà che la crisi non è mai stata così forte come in questo momento e che oggi nessun giovane legge questo tipo di media. 
Come mai, allora, c'è una fiera del fumetto ogni settimana, ogni mese dell'anno, con date che spesso si sovrappongono? 
Un disegnatore amico mio mi ha detto: mica vanno a comprare i fumetti, lì!
E che comprano? 
Pupazzetti, Funko pop e ramen! 
Sono rimasto perplesso.
Inoltre, ha continuato lui, ormai si vende ciò che puoi acquistare direttamente con l'autore presente, al quale puoi commissionare uno sketch, una firma oppure acquistare direttamente un'opera originale.
Va bene. Rimangono però nella mia testa alcune perplessità: al di là del fatto che non so quante montagne di ramen e di Funko pop si possano vendere per tenere in piedi alcuni grossi carrozzoni, chi sarebbe poi che compra le opere originali? I giovani?
I giovani no, come potrebbero avere due o trecento Euro per una tavola originale? E perché mai dovrebbero commissionare sketch e disegni di autori dei quali, mi si dice, non sanno un tubo? Non leggendo non possono conoscere autori e personaggi a loro collegati. Giusto?
Rimangono quindi quelli della mia generazione, i cinquantenni o su di lì: in questo caso, tuttavia, anche questo tipo di mercato è destinato a scendere. Io per esempio ho qualche centinaio di tavole e disegni originali, ma non ne compro più da anni perché tenerle chiuse in un raccoglitore è qualcosa che mi infastidisce, che va contro lo spirito stesso dell'Arte, che per prima cosa dovrebbe essere condivisione. Della Gioconda devono goderne tutti, e infatti è custodita in un museo.
Ho avuto tanto materiale di Gallieno Ferri, ma perché continuare ad accumularne altro? Perché chiedere venti sketch allo stesso disegnatore? Per una forma di accumulazione seriale? Io non ne prendo più, semmai li ho venduti, col tempo. 
E passata la mia generazione? Chi comprerà opere originali, e che valutazioni queste avranno? A oggi nessuno può saperlo.
L'unica domanda davvero importante che mi porrei, fossi nei panni dei grossi editori, sarebbe solo una: abbiamo fatto tutto il possibile per andare incontro alle nuove generazioni? Dopo Dylan Dog quale altro personaggio ha toccato i loro animi? Perché Dylan Dog ha quasi 40 anni. Ci siamo fermati alle botte in testa, ai sosia e agli indiani ubriachi per colpa dell'acqua di fuoco venduta loro dai bianchi? Se sì, il calo dei lettori è tutta colpa dei Pc e dei videogiochi? Perché mai una passione dovrebbe scacciarne un'altra? 
Io ho 49 anni e sono l'uomo più curioso della terra, con 1 milione di hobby da rincorrere ogni giorno.
Quello della lettura è un bisogno che non ho mai perso. 

mercoledì 24 maggio 2023

Libro del giorno: Cinema speculation.

 

Fresco fresco di stampa per la sempre interessante Nave di Teseo, ecco nella collana i Frati l'ultima fatica letteraria di Quentin Tarantino, dedicata al cinema che gli piace: Cinema speculation!

Sì, ma di cosa tratta? Beh, diciamo che è una panoramica, divisa per titoli, che vola sui film preferiti del regista statunitense, spaziando da Taxi driver a Getaway! con lo stile unico che contraddistingue il genio californiano (d'adozione). Ma ne vale la pena?

Diciamo subito che se siete in cerca di un film di critica cinematografica questo non è probabilmente il titolo giusto: Tarantino tratta i titoli da lui elencati con gli occhi puri e un po' lapidari di un grande appassionato; niente peli sulla lingua, insomma, neppure quando si parla di Scorsese o de Palma. Solo ricordi, aneddoti sul come e sul perché si recò a vederli in sala, giudizi trancianti. 
Talvolta possono apparire presuntuosi o ingiustificati, ma la maniera di scrivere del regista, così come quella di comunicare, hanno da sempre il fascino di uno che sa come farsi sentire: poco importa se alcuni dei film da lui amati qui non li abbiamo probabilmente mai sentiti nominare, e che dei tanto decantati italiani vi sia solo una pallida ombra (Quentin, ma non avevi detto che C'era una volta il West, Quel maledetto treno blindato e Il buono il brutto e il cattivo  erano i tuoi film preferiti?) resta un capitolo aperto e spudorato di uno dei migliori registi dell'ultima generazione, sincero fino al rasoio e capace di aneddoti presi di prima mano dai suoi colleghi (con interventi esterni di Walter Hill, Martin Scorsese e altri) che arricchiranno questo volume.
C'è poco altro, tuttavia, e alla fine resterà un pochino di amaro in bocca, come di una grande occasione sprecata. Speriamo che in futuro, se davvero intende mollare la carriera cinematografica per abbracciare quella dello scrittore, faccia di meglio!
Curioso, in ultima analisi, che per presentare Cinema speculation abbia scelto (lui o chi per lui) solo due date italiane al nord dell'Italia... 

domenica 14 maggio 2023

ARF! Festival 2023.

 

Insomma dopo (sì, lo so: non bisognerebbe mai iniziare una frase con una locuzione) le non esaltanti esperienze al Romics e al Napoli Comicon, si torna dall’ARF! con la piacevole sensazione di aver partecipato, finalmente, a un manifestazione di fumetto fatta da gente del fumetto che ama il fumetto.  

Vi pare poco? 

Altrove a organizzare questi eventi sono (quando ti va bene) professionisti che si occupano di tutt’altro, talvolta senza nemmeno sapere bene chi sia l’ospite che hanno invitato, se va male a occuparsene sono solo biechi opportunisti. 

All’ARF! ci si va senza stress. Poco ho da dire sull’edizione dello scorso anno (bruttina assai), che era reduce dalla pandemia e quindi per questo va contestualizzata, ma quest’anno gli ospiti sono (mentre scrivo la kermesse è ancora aperta) all’altezza, le mostre eccellenti, le poche file gestibilissime, Testaccio si raggiunge facilmente con ogni mezzo pubblico e incontrare un sacco di amici è sempre un gran piacere! Edym, Valerio Piccioni, Maurizio Di Vincenzo, Mirko Perniola, Fabio Mantovani, Matteo Marino, per tacere dei miei compagni di viaggio Nicola Spectrum e Gaia Apicella; qui finalmente si parla di fumetto.

Tutto perfetto, dunque? Niente affatto. Qualcosina manca ancora per essere una fiera che intenda porsi come leader: inaccettabile che vi siano due sole fumetterie a vendere, per esempio, e la mancanza ormai cronica di grossi editori a Roma, ma la strada per compiere il definitivo salto di qualità a mio avviso non è lontanissima. 

Coraggio, dunque, se ho deciso che non parteciperò più al Napoli Comicon e al Romics vedremo, di certo continuerò a sostenere l’ARF! Festival di Roma. 

Lunga vita al fumetto, dunque, e invece di lamentarci sempre della crisi e dell’abbandono dei giovani alla lettura, concentriamoci sulla qualità delle storie mandate in edicola e libreria e dell’agibilità delle fiere che essi frequentano con enormi sacrifici. 

Il resto verrà da sé. 


lunedì 8 maggio 2023

Il fumetto del lunedì: Mister No - Avventura a Manaus.

 

La Sergio Bonelli Editore ha ristampato in un elegante cartonato (stessa edizione di un altro classico di Mister No, "Morire a Capri") l'episodio scritto da Guido Nolitta per i disegni di Roberto Diso, uscito originariamente nel 1992 per un numero speciale e una delle ultimissime scritte dal suo autore per il simpatico personaggio. 

La trama:
Ingaggiato da Newman, uno scalcinato fumettista in cerca di ispirazione, Mister No e alcune vecchie conoscenze (come il capitano del battello) si preparano per una spedizione nella giungla, ma a causa di una serie di disavventure finiranno per rischiare la pelle senza essersi mossi dal molo di Manaus!

Storia gradevole e dal pirotecnico finale, ma a mio modesto parere non certo tra le migliori del formidabile duo; l'inizio, com'è nello stile del grande sceneggiatore, è sonnolento e tentacolare, ma finisce per impantanarsi troppo prima di svelare le carte. A quel punto si scatenano una serie di colpi di scena che catturano il lettore, senza tuttavia riuscire a farne un capolavoro. I disegni sono di un Diso un pochino frettoloso, in grado tuttavia di sfornare ancora tavole e Splash page di notevole impatto. 
Ciò detto, ad avercene oggi di storie di questo calibro! Mi auguro fortemente che la Bonelli continui a ristampare in questi bei formati i grandi classici che ha in cassaforte!