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venerdì 31 gennaio 2020

Il fumetto del venerdì: Zagor, libertà o morte!

All'alba del 1973, la Bonelli (allora Editoriale Cepim), manda in edicola un caposaldo del fumetto italiano: "Zagor, libertà o morte", scritto da Guido Nolitta e disegnato da Franco Donatelli.

La trama!
Zagor e Cico incontrano nuovamente i seminoles di Manetola, che per sfuggire alla persecuzione dei bianchi, decidono di trasferirsi in un'isola dove, in teoria, potrebbero vivere in pace.
Il capitano della nave che deve portarli, però, è una carogna al servizio degli inglesi e finisce per vendere tutti gli occupanti. Sfuggito alla cattura dopo aver viaggiato con i fieri indiani, Zagor decide di vendicarsi.

Non so perché la Bonelli ristampi in brossurato o cartonato solamente le storie disegnate da Gallieno Ferri. Se c'è un'avventura degna di essere letta migliaia di volte, è questa: l'epicità del finale, con un dramma commovente e disperato, i tanti colpi di scena che mutano continuamente le carte in tavola, uno Zagor raramente così fiero e indomabile.
Un capolavoro del fumetto, che dico italiano, tutto.


mercoledì 29 gennaio 2020

L'occhio del cinema: 2 - Headed shark attack.

Diciamo la verità: sono da sempre un aspro avversario della CGI che si trova oggi in quasi tutti i film, talvolta a un livello così basso di tecnologia da renderla ripugnante.
Però anche la roba della Asylum qualche volta casereccia lascia a desiderare, come nel caso in oggetto: “2 - Headed shark attack" di Christopher Ray e Nico De Leon".
Tuttavia, se amate ragazze in bikini che gridano e fanno smorfie senza senso (tra cui la figlia di "Hulk" Hogan) tentando di recitare questo è il film che fa per voi.
Io vi ho avvertiti.

martedì 28 gennaio 2020

Libro del giorno: Rosemary's baby.

Altro libro magnifico scritto da Ira Levin nel 1967, che per tematiche e allusioni era davvero avanti anni luce a tutti gli altri.

La trama:
freschi sposi, Rosemary (incinta) e Guy si trasferiscono in un inquietante condominio che sembra abitato solo da persone anziane; ben presto la ragazza cade preda di incubi e visioni, fino a rendersi conto che, forse, chi gli sta accanto sta tramando contro di lei e il nascituro, per la più diabolica delle ragioni.

Ancora una volta Levin ti incolla alla poltrona fino a che non hai portato a termine la lettura; nuovamente non si perde in sterili spiegazioni o in inutili lungaggini: dritto allo scopo, senza sterzare mai. Il risultato è un horror raffinato, claustrofobico, durante il quale ti senti sempre più vicino a Rosemary e al suo incubo crescente, fino al magnifico finale, che esplode in tutto il suo orrore. Un colpo durissimo per il mondo di quegli anni, per nulla abituato a trame di questo tipo.
Nel 1968 Roman Polansky ne trae un notevole film con Mia Farrow e John Cassavetes che, purtroppo, a differenza del romanzo non osa più di tanto nel finale.
Da leggere e rileggere.

lunedì 27 gennaio 2020

La ragazza del lunedì: Naga.

Oggi in compagnia di Naga, una delle eroine più bizzarre (e meno riuscite) della vasta bibliografia targata Edifumetto. Uscita nel 1975 per 3 anni (solo una trentina di numeri, pochi per l'epoca) narra le avventure come al solito scollacciate di una duchessa, accompagnata da Yul, un servitore simil Yul Brinner.

domenica 26 gennaio 2020

Museo Fran: Alessio Fortunato.

Bellissimo omaggio fatto dal disegnatore pugliese Alessio Fortunato ("Dampyr") a Leone Frollo e alla sua indimenticabile "Biancaneve" sexy.
(Dalla mia collezione)

sabato 25 gennaio 2020

Al tavolo da lavoro di... Ajime Sorayama.

Uno dei più famosi illustratori giapponesi e, da tempo, mondiali: se vi piacciono ragazze androidi e tecniche iper realistiche Sorayama è ciò che fa per voi!

venerdì 24 gennaio 2020

Il fumetto del venerdì: Una lunga e fredda notte.

Chiudiamo la magnifica trilogia del Punitore contro Barracuda (ma sono da recuperare TUTTI i Punisher firmati Garth Ennis) con questa ennesima perla, ancora disegnata da Goran Parlov.

La trama:
Frank Castle scopre di avere una figlia, avuta da una donna di nome Katherine, comparsa in precedenti episodi della saga; purtroppo la notizia arriva anche alle orecchie di Barracuda, che superato il primo scontro col Punitore è ora pronto alla sua vendetta.

Qui c'è un approccio se possibile ancora più tormentato tra il vendicatore con il teschio sul petto, che ha deciso di seppellire i suoi sentimenti, e il passato turbolento e drammatico del killer, che inevitabilmente finiranno con lo scontrarsi con la vita orgogliosa e quasi banale della donna e di sua figlia.
Il finale è di quelli forti, intensi e inevitabili.
Come al solito, straconsigliato.

mercoledì 22 gennaio 2020

L'occhio del cinema: Beatrice Cenci.

Mentre, a torto per conto di chi scrive, si ritiene "... e tu vivrai nel terrore: l'aldilà" di Lucio Fulci il suo miglior film, il regista romano dirige già nel 1969 questo filmone che contiene già tutto il Fulci a venire. Ispirato a una drammatica vicenda avvenuta realmente nel 1500, pensare che ne venisse realizzato un film così turpe, atroce e violento in quell'anno risulta follia... e invece!

La trama:
Beatrice Cenci è una ragazza nobile, romana, che assieme ai suoi fratelli è costretta a subire ogni tipo di sopraffazione (stupro compreso) per mano di suo padre, Francesco, che grazie alla protezione ecclesiastica dell'epoca riesce a sfangarla persino dall'accusa di omicidio, subendo come modesta punizione un anno di lontananza dalla capitale in uno dei terreni opulenti che ha sparsi per il territorio.
Il parziale allontanamento e relativo imbarbarimento supplementare del terribile uomo, porteranno la giovane e ribelle Beatrice a tramare la peggiore delle vendette: il parricidio!

Basterebbe dare un'occhiata al cast per vedere come Fulci voglia e ottenga un gruppo di attori di tutto rispetto: la ventunenne Adrienne La Russa, futura signora Seagal, nei panni della sventurata protagonista, Georges Wilson (doppiato magnificamente da Emilio Cigoli) in quelli di Francesco Cenci, Antonio Casagrande (padre di Maurizio) è uno dei fratelli, mentre Tomas Milian, addirittura, interpreta lo sfortunato e devoto servo della ragazza, Olimpio.
Il film è crudo, violentissimo per l'epoca (e ancora molto duro oggi), assai critico verso la Chiesa e i governi corrotti e complici; le scene di tortura e di impunità che vantano molti dei protagonisti sono pugni nello stomaco che arrivano intatti fino ai giorni nostri; con questa pellicola Fulci può dare libero sfogo a tutte le cose che reputa ingiuste, inaccettabili e, purtroppo, immutabili. La scena del lungo sguardo che si lanciano Beatrice e Olimpio mentre lei sale le scale lasciandolo al suo destino è uno dei pezzi forti di tutto il cinema fulciano. Regia lucida, attenta e scrupolosa, con momenti di rara raffinatezza (si veda a tal proposito la scena della violenza, gestita con semplici zoom e carrellate e un po' d'acqua spiovente).
Naturalmente introvabile e sottostimato da noi, potete recuperare questo bel pezzo di cinema nostrano rivolgendovi all'estero con edizioni anche pregevoli.


martedì 21 gennaio 2020

Il libro del giorno: Io sono leggenda!

Un altro Matheson, che ci sta sempre bene! "Io sono leggenda", dato alle stampe a metà degli anni cinquanta e divenuto col tempo un vero e proprio fenomeno editoriale, comprensivo di svariate trasposizioni cinematografiche!

La trama:
Robert Neville è l'unico sopravvissuto in una Los Angeles devastata da un'epidemia che ha trasformato tutti gli umani in vampiri assetati di sangue! Così di notte vive asserragliato nella sua abitazione, ripensando a tutta la faccenda e al suo passato, con i vampiri che tentano incessantemente di trasformarlo in uno di loro, mentre di giorno circola per le strade deserte in cerca di cibo, oggetti utili e altri sopravvissuti.

Un grandissimo romanzo, lucido e spietato, in cui tutto viene ribaltato, fino all'ultima, incredibile pagina in cui si svela finalmente il perché del titolo. Impossibile non affezionarsi a Robert e a stare in pena per lui, ogni volta che si trascina fuori dal suo bunker; sembra che nulla mai accada, in una stanca, orribile quotidianità, invece i colpi di scena sono tanti, puntuali e sorprendenti.
Racconto che non ha perso un grammo di freschezza, a quasi sessant'anni dalla prima pubblicazione.
Ha avuto almeno tre versioni per il cinema, di cui una decente seppur tribolata nella lavorazione (c'è anche l'Eur di Roma!) con Vincent Price, una così e così del 1975 con Charlton Heston nei panni di Neville, e un'altra orrenda del 2007 con Wilbur Smith dalla quale è meglio vi teniate a debita distanza!


lunedì 20 gennaio 2020

La ragazza del lunedì: Edifumetto's girl!

Casa editrice fondata da Renzo Barbieri e capace non solo di sfornare eroine sexy a getto continuo per quasi un trentennio, tra cui "Zora", "Yra", "Naga", "Biancaneve", "La Gatta", "La poliziotta", "Ulula" etc., ma di tenere a battesimo tanti talenti del fumetto che poi sarebbero definitivamente esplosi in testate più castigate e meglio considerate di queste!

domenica 19 gennaio 2020

Museo Fran: Gilberto Hernàndez.

Detto anche "Beto", qui alle prese con la procace Luba, in un disegno eseguito in fiera qualche tempo fa.

sabato 18 gennaio 2020

Al tavolo da lavoro di... Akira Torijama.

Nato a Nagoya, in Giappone, ha un lungo elenco di successi nel suo curriculum, giunti anche da noi: per elencarne solo due... Dr. Slump e Dragon Ball!

venerdì 17 gennaio 2020

Il fumetto del venerdì: Punisher presenta Barracuda. Il ritorno.

Sulla collana "100% Marvel Max", dalla linea decisamente più adulta, qualcuno deve essersi accorto che far morire già alla prima occasione il meraviglioso "Barracuda" di Ennis / Parlov sarebbe stato un clamoroso autogol e allora eccolo tornare in tutto il suo splendore!

La trama:
pesto, sanguinante, senza dita di una mano, privo dei denti che il Punitore gli ha fatto saltare e in balia di giganteschi squali, il malvivente (per usare un eufemismo!) grosso e nero chiamato "Barracuda" si salva e medita vendetta. Per averla, però, ha bisogno di soldi. Così accetta un lavoro sull'isola di Santo Morricone, dove impazza una guerra civile capitanata da un suo ex complice che ha fatto un colpo di stato.

Allora: un prete pedofilo, un ragazzino che esplode in geyser di sangue se si procura un semplice taglietto, un tiranno senza un orecchio, una stella delle luci rosse imbottita di silicone e di idee di grandezza, un ex galeotto costretto a subire abusi sessuali persino su di un aereo in volo, un militare travestito e, naturalmente, lui, il più grosso, simpatico e incazzato mercenario di tutti i tempi.
Devo aggiungere altro? Ennesimo, indimenticabile capolavoro.

mercoledì 15 gennaio 2020

L'occhio del cinema: Roy Scheider e Robert Shaw.

Rispettivamente interpreti del capo della polizia Martin Brody e del rude pescatore Quint, alla ricerca del pescecane che sta terrorizzando le acque di Amity nel capolavoro di Steven Spielberg "Lo squalo", qui in un rilassato dietro le quinte; uno dei pochi, a quel che si dice, dato il difficile rapporto che i tre attori (nel cast c'era anche Richard Dreyfuss nei panni dell'oceanologo Matt Hooper) ebbero sul set.

martedì 14 gennaio 2020

Il libro del giorno: I ragazzi venuti dal Brasile.

Lo scorso martedì ho parlato di Richard Matheson, grandissimo scrittore in grado di produrre sceneggiature, romanzi, racconti sempre ampiamente sopra la media. Quest'oggi scriverò di Ira Levin, altro dei miei preferiti, in grado di scardinare le coscienze del lettore con una manciata solamente di pagine.
Oggi parlerò de "I ragazzi venuti dal Brasile" (1976).

Trama:
diversi anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, l'anziano cacciatore di nazisti Lieberman si mette sulle tracce del folle criminale e medico Josef Mengele (realmente esistito), al lavoro su un progetto che definire folle e terrificante è poco: egli, infatti, sta clonando dei ragazzini affinché nascano e crescano nelle condizioni politico/economiche identiche alla figura che dovranno emulare:
quella di Adolf Hitler.

Solamente l'idea è geniale, eppure lo svolgimento lo è ancor di più: teso, lucido, appassionante, folle. Si può scrivere una cosa così in poco più di 300 pagine?
Compratelo e lo saprete.
Nel 1978 Franklin Schaffner ne adatterà una versione per lo schermo (niente male davvero) con Gregory Peck nei panni del medico nazista e Laurence Oliver in quelli del cacciatore. Curiosamente, qualche anno prima, il grande attore britannico aveva invertito i ruoli recitando nei panni di Mengele nell'altro capolavoro sul tema intitolato "Il maratoneta" (1976).


lunedì 13 gennaio 2020

La ragazza del lunedì: Biancaneve contro Dracula!

Lo avevo accennato e adesso eccola qui, in tutto lo splendore dai colori di Alessandro Biffignandi: la maliziosa Biancaneve della Edifumetto alle prese, nientemeno, che con il Principe delle Tenebre in persona!
Dracula.
Non era raro trovare la creatura di Bram Stoker nei pocket erotici dell'epoca, data la natura "non morta" delle disinibite protagoniste di quei fumetti, così anche "Yra", "Zora" e tante altre incontravano il vampiro per eccellenza!

domenica 12 gennaio 2020

Museo Fran: Jordi Bernet.

Ho incontrato il grande disegnatore spagnolo un paio di volte, per lui non servono tante presentazioni ("Torpedo", "Tex Willer", "Batman"...) questo è il disegno che omaggia una sua splendida, tenerissima eroina: la prostituta dal cuore d'oro "Chiara".

sabato 11 gennaio 2020

Al tavolo da lavoro di... AkaB.

Lo sfortunato artista Gabriele Di Benedetto, disegnatore e regista, fondatore dello studio "Shok" e autore di molti lavori cartacei o digitali, sempre pronto a sfruttare le nuove tecnologie per le sue opere.
Muore a Milano a soli 43 anni.

venerdì 10 gennaio 2020

Il fumetto del venerdì: The Punisher - Barracuda.

Oggi parliamo di un nuovo, vero classico inerente il nuovo secolo a fumetti: signore e signori "Barracuda"!

La trama:
uscito dai berretti verdi dove ha combattuto e praticati atti terribili, l'omone nero soprannominato "Barracuda" si dedica al crimine rubando, stuprando e facendosi assumere come mercenario o killer prezzolato. L'ultimo lavoro che gli commissionano però è uno di quelli in grado di far tremare i polsi anche a un tipo come lui.
Uccidere il Punitore.

Scritto da Garth Ennis per i disegni del fuoriclasse croato Goran Parlov, questa storia si colloca nello strepitoso rilancio operato dallo scrittore britannico per il vendicatore col teschio sul petto.
Assai probabilmente "Barracuda" è il miglior personaggio creato dallo sceneggiatore, che per fattezze, ironia macabra e situazioni che padroneggia risulta ben presto indelebile dalla memoria di chi lo incontra: lotte all'ultimo sangue, arti maciullati e amputati, squali famelici e colpi di scena non mancano in quello che, a mio avviso, è il manifesto assoluto del fumetto del nuovo millennio.
Farà altre comparsate (anche in solitaria) che vi consiglio di recuperare, anche perché le vicende che lo vedono scontrarsi col Punitore sono state ristampate, pure recentemente, in diversi formati.
Capolavoro totale.

giovedì 9 gennaio 2020

Il nido del ragno. Cover.

Bozzetto per una vecchia saga di "Ironsword", cover: l'opera finita non ce l'ho più, deve essere andata perduta durante qualche trasloco!

mercoledì 8 gennaio 2020

L'occhio del cinema: Sid Haig.

Quella che vedete, purtroppo, è l'ultima maschera che questo attore ha regalato al suo pubblico.
Scomparso infatti lo scorso anno, Sid Haig ha fatto in tempo a partecipare, nei panni del diabolico "clown" Capitan Spaulding, al terzo film di Rob Zombie dedicato alla famiglia di psicopatici Firefly, prima di morire ottantenne. Attivo sin dagli anni '60 ha prestato le sue inconfondibili fattezze a tanti registi del cinema mondiale come John Boorman, Richard Fleischer, George Lucas, Guy Hamilton, Robert Aldrich, Peter Hyams, Quentin Tarantino e tanti altri.
Da noi questa sua ultima performance non è ancora arrivata, ma sono sicuro che sarà bravo e professionale come in tante altre occasioni. 

martedì 7 gennaio 2020

Il libro del giorno: Tre millimetri al giorno.

Uscito nel 1956 per mano di uno dei miei scrittori preferiti, Richard Matheson, è stato trasposto diverse volte per il cinema e il fumetto, definendo nuove frontiere per la fantascienza, seppur in maniera tanto semplice (quanto geniale).

La trama:
colpito da misteriose radiazioni, un uomo scopre di rimpicciolire 3 centimetri al giorno, senza che i medici possano far niente; da principio la sua famiglia si occupa di lui, ma quando continua a rimpicciolire diviene un trascurabile peso, fino a che, per sfuggire al gatto di casa, cade in cantina dove sono in agguato orribili pericoli.

Come scrivere un capolavoro partendo da un'idea semplicissima: un uomo diviene ogni giorno più piccolo, e ciò che comunemente vive in un normale appartamento diventa all'improvviso un incubo mortale (ragni che ora sembrano giganti, l'impossibilità di raggiungere cibo o acqua, pesi che possono schiacciare in ogni momento etc.) fino al rapporto con la moglie e relativa prole, che si fa via via più inadeguato. Leggeremo con apprensione la caduta verticale di Scott man mano che rimpiccolisce, gioiremo con lui per ogni piccolo passo verso la sopravvivenza e temeremo per la sua vita di fronte agli ostacoli apparentemente insormontabili che la sua condizione gli fa crescere davanti, fino allo splendido, inevitabile finale.
Da leggere e rileggere.

lunedì 6 gennaio 2020

La ragazza del lunedì: Sukia.

La vampira statunitense nella magistrale interpretazione dell'amico Emanuele Taglietti, che ne ha realizzato praticamente tutte le cover. Una meraviglia.
Sukia è uscita ininterrottamente nelle edicole italiane dal 1978 al 1986 per quasi 300 numeri, creata da Renzo Barbieri e Nicola Del Principe per la Edifumetto. 

domenica 5 gennaio 2020

Museo Fran: Pietro Di Giampietro.

Questo personaggio disegnato per me a Milano rappresenta "Behemoth", coprotagonista della serie a fumetti "2700" andata in edicola a metà degli anni novanta.
Serie interessante e piuttosto longeva, da cui sono usciti diversi fumettisti italiani che lì si sono fatti le ossa (Messina, verdi, Scanu, Toraldo etc.)

venerdì 3 gennaio 2020

Il fumetto del venerdì: Atlantico!

Rieccoli!
Guido Nolitta e Roberto Diso (rispettivamente sceneggiatore e disegnatore) realizzano questa storia per la vecchia collana di "Mister No", numeri 24, 25 e 26 (maggio 1977 prima edizione) riuscendo, ancora una volta, a creare un capolavoro.

La trama:
insieme al suo nuovo cliente, un tipico statunitense di nome Murphy, in cerca di emozioni forti nella sua vacanza brasiliana, il pilota reduce di guerra lo accompagna sulle rive dell'Atlantico dove, assieme agli jangadeiros, modesti pescatori che lavorano su fragili canoe chiamate appunto "jangade", si guadagnano da vivere sfidando la natura e i suoi elementi.
Durante tale esperienza i due fanno la conoscenza con gli uomini del mafioso Johnny Columbus, intento a spazzare via violentemente i jangadeiros per sviluppare meglio i suoi loschi affari marittimi.
Mister No deciderà di sfidare apertamente il potente boss.

Questa avventura è il manifesto totale della filosofia che accompagna l'antieroe creato da Bonelli figlio: l'amore per il mare e la natura, la ribellione a un losco prepotente, la sfida a uomini e predatori (non manca l'avvincente duello tra il nostro e un pescecane e con un praticante di arti marziali) e il totale disinteresse del protagonista davanti alle conseguenze del dire l'ennesimo "no" davanti a un potente signore della malavita.
Appassionante, dalla prima all'ultima pagina. Ristampato una quindicina di anni fa per la collana "I classici di Repubblica - Serie Oro". Inutile dire che è fortemente consigliato a tutti coloro sono amanti delle buone storie. Pochissimi, inoltre, sanno disegnare gli animali come Roberto Diso.

"Mister No" è un personaggio di proprietà della Sergio Bonelli Editore. Tutti i diritti riservati.

giovedì 2 gennaio 2020

L'occhio del cinema: Teri Garr.

Teri Garr non è solo l'indimenticabile Inga de "Frankenstein Jr.", ma è stata ballerina, attrice e comica, lavorando con artisti del calibro di Elvis Presley, Francis Ford Coppola, Dustin Hoffman, Sidney Pollack, Scorsese, Altman e tante serie tv di successo. È stata candidata all'Oscar nel 1982 e ha fatto pure la doppiatrice!
Per non farsi mancare niente la Garr, come nella foto sopra, tratta proprio dall'inarrivabile cult di Mel Brooks, è anche una donna bellissima.
Oggi ha 75 anni e si batte per la malattia che, purtroppo, l'ha colpita anni fa.

mercoledì 1 gennaio 2020

Carne umana.

Salve e buon nuovo anno a tutti.
Esattamente 20 anni fa, nel gennaio del 1999, realizzavo "Carne umana", un horror zombesco con il quale mi liberavo di numerose zavorre che, da anni, mi impedivano di scrivere e produrre.

La trama:
alla fine del secolo, in Sudafrica, un criminale soprannominato Doctor Crotalo viene scortato da una equipe di soldati e scienziati per giungere nella capitale dove, di lì a poco, dovrà essere giustiziato.
Il problema sorge dal fatto che il mondo in cui si muovono i protagonisti è dominato dai resuscitati, organismi umani e animali che, una volta defunti, tornano in vita con propositi tutt'altro che amichevoli: dopo un incidente al furgone che scorta Crotalo, i componenti della spedizione saranno costretti a chiedere aiuto proprio a lui, per evitare di finire sbranati.

Erano anni e anni che non scrivevo più niente: né racconti, né sceneggiature o recensioni, tantomeno romanzi. Niente di niente! Tantoché, a un certo punto, credevo che fosse finita, la mia vena creativa chiusa, la mia ispirazione (qualunque cosa essa significhi) spenta!
Tornò improvvisamente, in un bruttissimo momento della mia vita, mentre ero seduto in sala di attesa di una banca per discutere dei miei problemi finanziari: la trama di "Carne umana" scorse davanti ai miei occhi come se qualcun altro stesse scrivendola per me!
Corsi a casa e scrissi così tanto che la mia tastiera si ruppe, fui costretto a comperarne un'altra che subì medesima sorte: battevo così forte sui tasti che questi saltavano in aria come colpiti da una carica di dinamite! Lo terminai in poco tempo, e se all'epoca non fossi stato impiegato alla Mondadori probabilmente lo avrei finito anche prima!
Quando lo proposi alle case editrici qualcuna mi rispose che era "carino, coinvolgente" ma che il tema trattato, gli zombi, era ormai finito, superato, roba del passato.
Poi arrivò Robert Kirkman.
Oggi mi rimane netta la sensazione di quel periodo, la furiosa determinazione con la quale lo scrissi, tutta l'angoscia e la frustrazione trattenuta sin lì e fluita deflagrando nel romanzo: tutti i personaggi messi in scena, forse a eccezione di Padre Joseph, soffrono di quella situazione. Sono negativi, disperati, egoisti e selvaggi. Non ho mai più scritto qualcosa di tanto forte e, per me, catartico.
Ancora oggi, a distanza di così tanti anni, mi viene chiesto di far tornare in qualche modo Crotalo, ma ciò è assai difficile! Poi, come ho promesso, se torno a fare il libraio...