Amici che mi seguono.

sabato 30 novembre 2019

Al tavolo da lavoro di... un mangaka! (7)

La luce!
.... la luce, naturalmente, è la base del nostro lavoro: perfetta se naturale e posta accanto alla superficie su cui poggia il Pc o il tavolo da disegno, anche se non tutti hanno la possibilità di una postazione bella, ordinata e solare come quella in foto!

venerdì 29 novembre 2019

Il fumetto del venerdì: Dago, il sacco di Roma.

Questo è uno di quei fumetti che ho particolarmente a cuore: scritto dal grande autore Robin Wood per i disegni dell'allora (quasi) debuttante Carlos Gomez, si tratta di una di quelle storie che, una volta lette, non dimentichi più: con Dago capita spesso.
Come disse una volta uno standista al Romics: “Dago crea dipendenza".
Mai ascoltato nulla di più giusto.

Dunque: siamo nella Roma del 1527, la capitale è in stato di assedio a causa delle truppe tedesche (sono lanzichenecchi, per la precisione) che su preciso ordine del re di Spagna Carlo V stanno conducendo questa battaglia per fronteggiare il papa: si schiera al fianco della Capitale Dago, il Giannizzero Nero, che con un pugno di uomini tenta, inutilmente, la difesa della Città Eterna, destinata a cadere.

Personaggi, intrecci e veridicità degli eventi e dei luoghi raccontati, semplicemente magistrale: ogni dialogo, ogni caduto e ogni personaggio in scena è un'opera d'arte, destinata a rimanere negli annali del fumetto mondiale.
La bestialità dei vincitori, le pene dei vinti e la fallibilità del Rinnegato creano un affresco epico e avvincente, incapace di tenere nell'indifferenza chiunque si cimenti nella lettura.
Fatelo, poi mi direte.

giovedì 28 novembre 2019

Cover. Bozzetto.

Anche se poi, come in questo caso, boccio il bozzetto facendone un altro, le matite cerco sempre di farle precise, così poi trovo l'inchiostrazione più facile.

mercoledì 27 novembre 2019

L'occhio del cinema: dal teatro alla grande sala!

Del film "La gatta sul tetto che scotta" ho già parlato (e lo farò ancora): il film è indubbiamente bello, anche se le motivazioni di Brick riguardo la sua depressione e dipendenza dall'alcool sono piuttosto tirate per i capelli: nella versione originale per il teatro, infatti, tra Brick e Skip c'è più di una velata omosessualità che (ri)metterebbe in gioco tutti i sentimenti dei personaggi in scena, dando un tono più drammatico e credibile alla vicenda. Omosessualità del tutto cancellata nella versione cinematografica.

In foto i protagonisti del film, durante una pausa:
Burl Ives (il padre), Jack Carson (il fratello di Brick), Madeleine Sherwood (la cognata di Brick), Judith Anderson (madre di Brick), Elizabeth Taylor (Maggie la Gatta) e Paul Newman (Brick).
La versione teatrale è stata portata alla ribalta in tempi più recenti con le interpretazioni di Tommy Lee Jones e Jessica Lange. L'opera ha avuto anche un adattamento italiano.

martedì 26 novembre 2019

Libro del giorno: Paura.

Si tratta dell'autobiografia scritta dal "Maestro della Paura", appunto, Dario Argento pochi anni fa.

Il libro ripercorre l'infanzia, le prime armi, il successo e tutta la vita del regista romano, da "L'uccello dalle piume di cristallo" fino a "Dracula 3D", del 2011.

Ben scritto, pieno, interessante, scorrevole e sentito. L'autobiografia di Argento è davvero una bella lettura, sia che amiate il suo cinema, sia che lo conosciate poco o che non vi attiri affatto: è pieno di racconti, aneddoti, ricordi.
Recuperatelo!

lunedì 25 novembre 2019

La ragazza del lunedì: Chiara desnuda!

D'accordo, gli inizi settimana sono sempre più duri e voi non ce la fate più.
Chiara Rosenberg di Celestino Pes e Roberto Baldazzini è stata molto apprezzata nelle settimane precedenti, però... qualcuno mi ha scritto che era troppo "vestita"! Non accetto tale affronto e ve la mostro di nuovo.

domenica 24 novembre 2019

Museo Fran: Alessio Nocerino.

Disegnatore per la Prankster Comics ed Editoriale Aurea, lo incontrate spesso alle mostre mercato dedicate al fumetto e a molti eventi a esso collegati.

sabato 23 novembre 2019

Al tavolo da lavoro di... un mangaka! (6)

Quando si sta nello stesso posto per molte ore, specie se seduti e lo spazio è ridotto, si può sentire il bisogno di avere intorno non solo ciò che serve per il nostro lavoro ma anche qualcosa in più: oggetti portafortuna, di abbellimento o intere collezioni, come da foto!
La postazione è indubbiamente molto bella!

venerdì 22 novembre 2019

Il fumetto del venerdì: L'ultimo avventuriero.

Buongiorno.
Questo volume per Mondadori, uscito più di 20 anni fa, raccoglie la lunga avventura per "Mister No" scritta da Guido Nolitta e disegnata dai fratelli Di Vitto.

La storia racconta di come Mister No accetti di guidare una spedizione organizzata dallo scienziato Raffles, che intende compiere studi sul Pantanal, immensa palude che si estende tra Brasile, Bolivia e Paraguay.
Il pilota americano mette su un equipaggio che si imbarcherà sulla Rosa dos Ventos, battello che ha una gran brutta fama.
Pare che sia maledetto...

Si tratta della solita, bellissima maniera in cui Nolitta racconta, prendendosi i suoi tempi, una storia fatta di natura selvaggia e parzialmente incontaminata, di uomini feroci e disperati e di altri che sono invece degli idealisti che contro i primi si trovano a dover fare i conti.
Se non erro la più lunga avventura del pilota: emozionante, piena zeppa di incontri al cardiopalma, tragici, sorprendenti. Occorre prendersi una lunga boccata di ossigeno prima di immergersi in questo lunghissimo viaggio all'inferno.

Mai più ristampata, cercate questa storia nei mercatini o su E-Bay, poiché ne vale la pena.

giovedì 21 novembre 2019

Mappa di Lust.

Questa mappa sommaria di "Lust" mi è servita per gli spostamenti che i miei personaggi hanno fatto su e giù in questo continente fantasy che, a causa della forma a pinna di pescecane, ha visto molti culti dedicati ai grandi predatori degli abissi, in passato. L'ho usata per fumetti e romanzi, ma dal prossimo futuro non sarà più così, dato che Ironsword si sposterà molto più a nord, in una fosca terra montana chiamata "Black Fang".
Anche lì ci sarà poco da ridere!

mercoledì 20 novembre 2019

L'occhio del cinema: Zombi.



Zombi, Dawn o the Dead in originale, è un capolavoro del cinema horror “moderno”. Considerato, non a torto, un vero e proprio kolossal del cinema di paura. Vocabolo usato raramente per questo genere di film.
La pellicola, in realtà, di ricco ha poco o nulla… idea, trama e realizzazione a parte, ma lo vedremo presto.
Il film piacque, molto, al pubblico. Meno, assai meno, a quella nicchia di intellettualoidi, di radical chic che non potevano ammettere che si potesse fare un film di “denuncia”  sociale mostrando contemporaneamente squarci, morti che risorgono, amputazioni. 
Non era per loro ammissibile.
Ma Zombi è e rimane un fortissimo film di denuncia sociale, soprattutto verso una certa tendenza al consumismo americano (lo so, la parola stessa risulta vetusta e scevra ormai dal lontanissimo significato), alla sua costante perdita di valori ancora così spocchiosamente sbandierata nonostante le tante, troppe contraddizioni, l’antimilitarismo così sfacciatamente sbandierato, le riflessioni sulle religione intesa come summa di frasi fatte e vane promesse azzerate quando loro, i morti, decidono di uscire dalle tombe. Allegorie che solo un cieco può decidere di non vedere. Certo, visto con gli occhi di oggi (Zombi ha quasi 40 anni, essendo andato nelle sale nel 1978), la denuncia rimane fortissima per ciò che concerne l’idea e la rappresentazione, ma ovviamente alcune realizzazioni presenti nella pellicola possono apparire datate o, finanche, retoriche.
Alzi però la mano chi non ha visto barlumi futuri di società che da lì in poi avrebbe preso sempre più piede, anche e specie da noi, nell’inizio fulminante e geniale, con la tv spazzatura (lo stesso regista, George Romero, ripresosi in una cameo come impiegato della stazione tv) che cerca disperatamente una risposta alla terribile resurrezione, riuscendo solamente a mandare tutto in vacca. Alzi la mano, tra di voi, chi non ha sempre ben a mente le riprese del centro commerciale (e non supermercato come troppo spesso si sente dire a sproposito di questo titolo) affollato di morti viventi che tentano irrazionalmente di entrare, ogni qual volta si trova in fila per accedere da qualche parte, in un evento o luogo pubblico. 
George Romero ha segnato indelebilmente la storia del cinema, non solo horror, scegliendo di girare questo film. Sono tanti, tantissimi, coloro che, pur non avendolo visto, sono in grado di saltar sulla sedia appena accenni loro la trama.
Zombi - Dawn of the Dead ha segnato intere generazioni.
Vero è che il sangue, lo splatter, c’è eccome: teste che esplodono sotto i colpi di fucili a pompa,  arti strappati, personaggi divorati vivi.
Si era mai visto nulla di simile, fino a quel momento? No.
Di sicuro c’era stato del sangue, prima di allora: Herschell Gordon Lewis, per esempio, o tutta la filmografia della Hammer degli anni ’70, oppure il nostro Dario Argento (specie con Profondo rosso e Suspiria) avevano provveduto a inondare gli schermi cinematografici con secchiate di liquido ematico, ma mai si era veduto uno zombi strappare e poi mangiare un braccio di un personaggio mentre questi era ancora vivo e scalciava. Mai la famiglia tradizionale americana era stata scardinata in maniera così violenta e angosciante da dentro, come nell’immortale scena della donna che crede di veder tornare suo marito, ormai ridotto a un morto vivente, venendo quindi morsa orribilmente sul collo. 
La pellicola di Romero è un’apocalisse, un incubo senza speranza e senza fiducia, ogni personaggio è rivestito di un pessimismo cosmico che porta qualcuno di loro, addirittura, a meditare il suicidio, come nella scena finale che vede protagonista l’iconico Peter (Ken Foree).
È così, dunque? E’ proprio tutto così? Solamente in parte.
Sull’essere umano il regista di origini portoricane non nutre alcuna simpatia, questo è evidente sin dalle prime battute. Che siano atletici soldati, aspiranti cacciatori di zombi o, addirittura, giovani donne incinte, l’umanità è vista come ricettacolo di debolezze, vanaglorie, gratuite malvagità. Il morto vivente romeriano non è truce, non spaventa come quelli di Jorge Grau o Lucio Fulci. Non ha alcuno interesse nel farlo: è semplicemente l’altra parte di noi, lo specchio, l’avvertimento post comunista di come, alla fine, saremo tutti quanti. Grigi, spenti, abitudinari, affamati.
La morte come unica, grande Democrazia. La (non) morte che, ritornando in attività (si fa per dire) chiude il cerchio di questa orrenda, putrida ruota. Lo zombi ha fame, è disperatamente incapace di capire il senso del nuovo ciclo vitale (si rifà per dire), e si aggrappa quindi alle vecchie abitudini che aveva una volta, quando era vivo.
Zombi comunista, quindi? Proletario? 
No, probabilmente solo sconfitto e senza quel dio tanto invocato quand’era vivo. La resurrezione è l’ultima, nichilista marcia di protesta.
Detto ciò, lo splatter (che proprio da qui divenne parola di uso comune) non è mai fine a se stesso, non è mai adoperato per disgustare, irretire o gonfiare il film. Fa parte della narrazione, talvolta sonnolenta, che insaporisce il piatto di una trama, tutto sommato, assai semplice:
Dopo il suo esordio, 10 anni prima, con il seminale La notte dei morti viventi (Night of the living dead), Zombi ne prosegue con efficacia e coerenza il filo narrativo, con i morti ormai minaccia riconosciuta in tutto il mondo, e il quartetto di protagonisti (tutti attori semi sconosciuti) che, persa la speranza nei governi e nei propri rappresentanti, decide di fuggire in elicottero, scegliendo come oasi incontaminata una vasta zona industriale in cui torreggia il simbolo assoluto del consumismo e del finto benessere americano (e poi mondiale): un centro commerciale. 
Qui, com’è poetica romeriana, lo zombi sarà l’ultimo dei problemi.
Si diceva dei soldi per finanziare il film: Romero li cercò in tutto il mondo, ivi compresa l’Italia, dove una parte dei finanziamenti ce li mise la società di Argento e suo fratello Claudio, che finiranno per occuparsi (bene, a mio avviso), dell’edizione europea del film, tagliandolo di ben 19 minuti e aggiungendovi la suggestiva colonna sonora dei Goblin, al posto di un’improbabile musica jazz che Romero aveva comprato già fatta avendo terminato i fondi. Poi Germania, Giappone e l’umanamente discusso Richard Rubinstein per gli Stati Uniti. 
Gran parte di questi soldi, probabilmente, finirono negli effetti speciali, curati dall’eccellente ex reporter in Vietnam Tom Savini (che fa anche una particina nei panni del motociclista teppista Blade) che si diletta in truculenze varie e assortite di cui abbiamo già parlato. Degli attori si è detto, solidi caratteristi dagli stipendi adeguati, e sulle locations... beh, quelle vennero messe a disposizione della troupe dal proprietario del centro commerciale, dalla chiusura all’apertura successiva, a patto che la costruzione, per sfamare la dea pubblicità, fosse ben visibile in ogni sequenza lì girata. In pratica la produzione rimase chiusa intere notti lì dentro, finendo per una convivenza forzata che soltanto la paziente calma di Romero riuscì a gestire. 
Alcune curiosità: 

*La sceneggiatura di Zombi, scritta interamente da George Romero, venne realizzata a Roma, quando egli fu ospite dell’amico Argento. Questa, all’inizio, era molto più corposa del girato finale, e gli “scarti” servirono per dirigere, 7 anni dopo, quell’altro capolavoro totale (e maggiormente claustrofobico) che é Il giorno degli zombi.
*Alcuni dei morti viventi senza braccia che si vedono deambulare nel film, sono interpretati da veri portatori di handicap.
*Tom Savini tornerà a interpretare Blade e il suo machete in La terra dei morti viventi, del medesimo regista, nel 2006.
*Tutti gli attori messi in scena hanno avuto carriere diverse da quelle attoriali, seppur in ambito cinematografico, a eccezione di Ken Foree, tutt’ora attivo come caratterista in diversi film, ivi compresi Halloween - The beginning (2007) e La casa del diavolo, 2005, entrambi per opera del regista / musicista Rob Zombie!
*Nel 1988 venne distribuito un videogioco che si rifaceva alle tematiche del film, con tanto di atterraggio iniziale sul tetto del centro commerciale.
*Nel 1981 Bruno Mattei, non a caso col nome d’arte Vincent Dawn, dirige un pazzo, scombinato e divertente horror movie sulla falsariga di Zombi, riciclando la colonna sonora italiana e le tute blu dei protagonisti principali: Virus, l’inferno dei morti viventi.
*Nel 2004 Zack Snyder dirige un disastroso sequel con protagonisti Ving Rhimes e Sarah Polley.
*Ancora oggi il film circola nei cinema di tutto il mondo, grazie a festival e club di appassionati. Nel 2016, addirittura, è stata presentata la versione restaurata a Venezia, ospite Dario Argento.
*Il centro commerciale del film si trova in Pennsylvania.
*La sceneggiatura originale prevede una fine tragica per entrambi i protagonisti finali, mai girata.
*La moglie di Romero, Christine Forrest, compare nelle vesti di un’impiegata della rete televisiva, a inizio film.
*Probabilmente, anche il motociclista vestito da Babbo Natale che fa parte della gang, è interpretato dal regista statunitense.
*In Italia il film è vietato ai minori di anni 18.
*Il popolare videogioco della Capcom Deadrising, uscito nel 2004, deriva chiaramente dal capolavoro romeriano.
*Il numero 1 di Dylan Dog, oltre ad avere il titolo originale della pellicola, L’alba dei morti viventi, vede i tre protagonisti (Dylan, Sibyl e Groucho), sedere al cinema per rivedere proprio questo film.
*Zombi è citato anche in un racconto di Joe Hill, figlio di Stephen, Bobby Conroy torna dalla morte.
*Il manifesto cinematografico di Zombi compare a sorpresa nel manga di Osamu Tezuka Don Dracula, più precisamente nell’albo numero 1, spaventando il protagonista!
*L’alba de morti dementi, girato nel 2004, è una parodia ispirata chiaramente a Zombi.
*Zombi uscì, in anteprima mondiale, a Torino, il 2 settembre, per volere di Dario Argento.
*Gli zombi, centinaia, che assediano il centro commerciale, sono tutti interpretati dagli abitanti di Pittsburgh, città di provenienza del regista, spesso conoscenti di Romero stesso, di varia età ed estrazione sociale, avidi di una partecipazione alla pellicola.




Zombi (Dawn of the Dead)
1978
Usa / Italia
Regia George A. Romero.
Durata da 119 a 156 a seconda dell’edizione. Di quella da 156 non si hanno prove effettive.
Colore.
Genere orrore, dramma, azione.
Soggetto e sceneggiatura George A. Romero.
Produttori Claudio Argento, Alfredo Cuomo, Richard P. Rubinstein, Donna Siegel.
Fotografia Michael Gornick
Montaggio George A. Romero per gli Stati Uniti, Dario Argento per l’Italia.
Musiche Goblin per l’edizione europea. Non accreditate per la versione originale.
Scenografia Barbara Lifsher.
Personaggi, interpreti e doppiatori:
Peter - Ken Foree - Glauco Onorato
Roger - Scott H. Reiniger - Manlio De Angelis
Stephen - David Emge - Cesare Barbetti
Fran - Gaylen Ross - Vittoria Febbi


martedì 19 novembre 2019

Libro del giorno: Un estraneo al mio fianco.

Libro che narra l'agghiacciante storia di uno dei più feroci, attivi e odiosi serial killer del secolo scorso, raccontata attraverso gli occhi della scrittrice Ann Rule, che conobbe Ted Bundy e di cui divenne amica nel corso degli anni, prima di scoprirne il reale volto.

Probabilmente molti conoscono la storia del predatore di donne che fece strage negli anni settanta del secolo scorso, camuffandosi, simulando altre identità e addirittura fingendosi talvolta un appartenente alle forze dell'ordine: soprannominato per questo "Il Camaleonte", Bundy ha una storia che se non fosse vera non ci crederebbe nessuno.
Personalità affascinante, carisma, bei modi, molto intelligente: presta servizio presso quello che noi chiameremmo "Telefono Amico", salvando un paio di volte la vita a donne che chiamano disperate sull'orlo del suicidio, lavora nello studio di un candidato alla Casa Bianca, non ha problemi sociali o con le ragazze, studioso tenace, non ha brutte aspettative per il futuro. È fidanzato.
Il problema nasce dal fatto che è anche uno stupratore seriale, un violento picchiatore, un torturatore e un assassino di giovani (talvolta giovanissime) ragazze, che adesca, cattura e uccide dopo atroci "attenzioni"; quasi tutte sono more con la scriminatura centrale, come la ragazza che lo fa innamorare e poi lo pianta d'improvviso, scatenando probabilmente quello che chiamano "il punto di rottura". Bundy uccide, viene catturato, fugge. Catturato nuovamente scappa ancora, tornando a uccidere. Arrestato di nuovo ripudia i suoi difensori scegliendo di difendersi da solo, dopo che questi erano riusciti a fargli scampare la sedia elettrica, di fatto firmando la sua condanna a morte. Sentenza che verrà applicata nel 1989.
A oggi non si conoscono le motivazioni, reali o psichiatriche, per cui un giovanotto che ha tutto, compreso un quoziente intellettivo superiore alla media, possa essere anche uno spietato e feroce massacratore di ragazzine innocenti e indifese.

Detto ciò il libro è bello, denso, interessante, talvolta non facile, anche e soprattutto per i temi trattati: Rule scrive bene, senza fronzoli, facendo precipitare il lettore in un lungo incubo che la cala sempre di più in colei che non ha compreso, o si è rifiutata di farlo, il fatto che il suo amico fosse un incallito criminale. Da leggere sicuramente, dopo sarà impossibile farselo scivolare addosso.

Curiosità: il recente film sulle gesta dell'assassino, per la regia di Joe Berlinger, "Fascino criminale", interpretato da Zac Efron, non vede alcun accenno ad Ann Rule, così come capitato in un altro lavoro sul serial killer, ancora oggi in catalogo per Netflix, il documentario "Conversazioni con un killer: il caso Bundy".
Anche lì non si fa alcun accenno alla scrittrice Ann Rule.


lunedì 18 novembre 2019

La ragazza del lunedì: sempre Chiara!

Sono certo che il fatto di postare ancora Chiara Rosenberg, per le eroine a fumetti del lunedì, non procurerà nocumento a nessuno.
Vero?

Ricordo che il fumetto "Chiara Rosenberg" si trova in cartonato presso le edizioni Mare Nero, ma dovrete faticare un po' visto che è ormai uscito nelle fumetterie italiane una ventina di anni fa.

domenica 17 novembre 2019

Museo Fran: Giancarlo Alessandrini.

Ho un paio di originali del creatore grafico di "Martin Mystere" per la Sergio Bonelli Editore: uno è questo, disegno fantasy tratto da, credo, un episodio di "Zona X".

sabato 16 novembre 2019

Al tavolo da lavoro di... un mangaka! (5)

Dice: ma dove lo troviamo noi, nelle moderne abitazioni, sempre più simili a minuscoli alveari, il posto per uno studio?
Risposta: ovunque sia possibile ricavarlo.
Non è necessario, infatti, essere ricchi come nababbi e possedere case di 51 stanze per poter organizzare un angolo per il nostro lavoro. Anzi! Talvolta avere un luogo più intimo e ricercato, dove tutto è a portata di mano può diventare addirittura più piacevole di un salone adibito a studio! Basta sapersi, appunto, organizzare.
Lo dico per diretta esperienza...

venerdì 15 novembre 2019

Il fumetto del venerdì: Zagor contro il vampiro.

Alla famosa domanda su quale fumetto porterei con me su di un'isola deserta (ma perché uno solo?) la risposta sarebbe senza dubbio questa: "Zagor contro il vampiro"!

La trama:
chiamato in soccorso dal suo amico Bob, che ha il giovane figlio Albert per la prima volta a capo di una spedizione nel selvaggio West, Zagor e Cico si fingono semplici viaggiatori per accompagnare in incognito il giovane alla volta di Ocean City, meta finale del viaggio. Durante la marcia, però, una serie di nefaste disavventure rendono il viaggio un vero e proprio incubo: sparizioni, morti misteriose e aggressioni indiane portano lentamente lo Spirito con la Scure e i suoi compagni di viaggio a scoprire ciò che realmente si annida in uno dei carri prima, e nella nuova abitazione del barone Rakosi poi.
Un vampiro!

Ah, i tempi in cui c'era ancora il sense of wonder! Il viaggio (non solo a bordo dei carri, ma metaforico) che accompagna Zagor, Cico e Albert Parkman viene effettuato con il solito ritmo ipnotico e godibile di Guido Nolitta; l'orore si insinua lentamente, subdolo e letale, fino a una serrata lotta per la sopravvivenza tipica di quegli splendidi film horror della Hammer ai quali questa storia certamente si ispira: i disegni di Gallieno Ferri sono probabilmente all'apice della sua carriera, e la sceneggiatura è semplicemente fantastica.
Ingenua, macchiettistica, datata? Forse. Io userei un'altra parola: capolavoro.
Il fumetto che mi ha spinto a fare fumetti. 

giovedì 14 novembre 2019

Ironsword spiegato velocemente!

Quando mi capita di dover mandare una rapida reference per Ironsword uso questo: veloce bozzetto, direi quasi elementare, che contiene tutti gli elementi per visualizzare graficamente il personaggio.
Ho avuto persino il coraggio di inviarlo a dei professionisti!

mercoledì 13 novembre 2019

L'occhio del cinema: Sophia Loren.

Uno degli aspetti singolari su questa attrice è la domanda che spesso gli appassionati si sono fatti: è più brava o più bella?
Che cosa importa?

martedì 12 novembre 2019

Libro del giorno: Zagor Index!

Salve!
Monumentale opera in 4 volumi per le edizioni di Paolo Ferriani, questo "Zagor Index" analizza e cataloga tutti gli albi dello Spirito con la Scure usciti fino al numero 400, con schede, immagini, recensioni e rimandi: scritto da Angelo Palumbo, Stefano Priarone e dall'amico Giampiero Belardinelli, è una lettura imprescindibile non solo per gli appassionati del noto personaggio della Sergio Bonelli Editore, ma anche per tutti coloro si interessano alla buona lettura e ai dietro le quinte di una saga tanto importante per il fumetto!... occhio, però, se intendete procurarveli: sul mercato hanno raggiunto quotazioni ragguardevoli, essendo andati esauriti da tempo.

lunedì 11 novembre 2019

La ragazza del lunedì: ancora Chiara!

Buon inizio settimana a tutti!
Anche la nostra Chiara Rosenberg, uscita dalla fantasia dello Scrittore Celestino Pes e dalle matite di Roberto Baldazzini, settimana scorsa, ha avuto la sua bella dose di visualizzazioni!
Eccola dunque ripresentarsi a noi per la consueta pillola di buonumore.
Leggete libri, fumetti, racconti o dispense. Basta che leggiate!

domenica 10 novembre 2019

Museo Fran: Simona Simone.

Bravissima artista partenopea autrice di libri a fumetti e illustrazioni per diverse case editrici. Conosciuta ad una edizione passata di Lucca Comics si è dimostrata anche gentile e disponibile verso i lettori che andavano a incontrarla presso il suo stand.
Questo è il disegno che ho avuto, raffigurante la protagonista di "Madre", inquietante horror da lei disegnato e scritto da Andrea Cavaletto per la Umberto Soletti Editore.

sabato 9 novembre 2019

Al tavolo da lavoro di... un mangaka! (4)

Anche gli oggetti che si ritraggono quotidianamente nel lavoro di un illustratore hanno importanza: se si disegna con costanza una storia di guerra bisognerà avere sotto mano depliant illustrati con armi, carri armati e quant'altro; se si realizzano storie di avventure nella giungla o nel deserto sarà necessario dotarsi di fotografie di piante, dune o animali. Aurelio Galleppini (di cui vedremo pesto il tavolo da lavoro), ad esempio, disegnatore di "Tex", si era costruito da solo colt, fucili e calessi da riprodurre nelle sue vignette: le teneva appese sopra al tavolo da disegno! Non è davvero una cattiva idea poter visualizzare (in 3D!) quello che si andrà a disegnare. La vignetta sopra ne è un esempio.

venerdì 8 novembre 2019

I fumetti del venerdì: Bentornato, Frank!

Quando, nel 2000, il Punitore (The Punisher nella versione originale) langue in un purgatorio di mediocrità dal quale non sembra più poter risalire, due autori britannici (Garth Ennis per i testi e Steve Dillon ai pennelli), già responsabili dell'osannato "Preacher", consegnano al mondo del fumetto uno dei più begli albi di sempre.

La trama:
Ormai non più giovanissimo, Frank Castle, il Punitore, torna negli States dopo un lungo periodo di esilio, dovuto al fatto che non solo la polizia e l'FBI sono sulle sue tracce per via dei metodi con i quali si prende giustizia da solo, ma anche le famiglie mafiose hanno messo la sua faccia in cima a tutte le liste nere. Castle decide di andare a vivere in un luogo desolato, periferico, per dare meno nell'occhio, abitando in una palazzina fatiscente frequentata da innocui e bonari rifiuti della società che hanno fatto combutta tra di loro per tirare avanti.
Quando, però, questi stessi poveracci vengono tirati in ballo da guai più o meno seri, il Punitore è costretto a tornare in azione, facendo scoprire alla mafia la sua posizione.

Volete un fumetto adrenalitico, veloce e spiazzante, magari da leggere per spegnere lo stress e la tensione quotidiana? "Bentornato, Frank" fa per voi.
 Volete un albo con una bella introspezione dei personaggi, sia malvagi che positivi (?) che danno un senso a tutte le azioni viste tra le tavole? "Bentornato, Frank!" fa per voi.
Comunque la mettiate la lotta del Punitore contro la mafia, contro il gigantesco Russo e la sua celata caparbietà nel voler difendere quei reietti che gli abitano accanto è roba da leccarsi la punta delle dita. Ennis chiese e ottenne totale carta bianca per occuparsi del vigilante col teschio sul petto,  dando in cambio un capolavoro di bilanciamento, di dialoghi entusiasmanti e di pessimismo elargito con crudele ironia.
Se dovessi citare uno, e uno solo dei titoli dei comics che hanno illuminato il nuovo millennio, direi questo senza pensarci due volte.

giovedì 7 novembre 2019

L'occhio del cinema: locandine.

Diciamo la verità: talvolta più belle del film stesso, grazie ai tanti geniali artisti che hanno contribuito a renderle splendide. Una volta non c'era altro, per invogliare lo spettatore a entrare nel buio della sala di un cinema, che le locandine e qualche flano appeso fuori l'ingresso.

mercoledì 6 novembre 2019

martedì 5 novembre 2019

Libro del giorno: La morte ci sfida.

Joe R. Lansdale, autore che mira diritto e preciso, senza deviare e senza tentennamenti.
Questo "La morte ci sfida", che l'amico Valerio mi ha regalato per il mio compleanno (grazie!) non è probabilmente tra i lavori migliori dello scrittore texano, ma diavolo se è divertente!

Un predicatore piuttosto discutibile sotto il profilo morale arriva in una cittadina del selvaggio West armato della sua bibbia e di una colt calibro .'45: la città è sotto scacco a causa di una vecchia maledizione scagliata da un indiano torturato e ucciso insieme alla compagna meticcia da alcuni abitanti, tra l'indifferenza degli altri; presto le forze del male si scatenano, tra morti viventi e demoni ultraterreni!

Il romanzo è godibilissimo in tutti i dettagli splatterosi e non, tra i personaggi rotondi e frizzanti, con la solita velocità di esecuzione del Nostro, che non lesina mai energia e ritmo intenso: certo, tutto è già stato visto (anche per l'epoca in cui è stato scritto, l'inizio degli anni ottanta) e un senso di scarsa sorpresa aleggia dall'inizio alla fine, ma si segue con piacere l'evolversi della vicenda e il modo in cui i vari personaggi, tutti ben delineati anche se in scena poche pagine, rimangono invischiati nella violenta rivincita dello stregone indiano.
Lansdale è indiscutibilmente uno dei migliori intrattenitori che vi siano in circolazione, con buona pace di chi cerca solamente alta letteratura in quello che legge.

lunedì 4 novembre 2019

La ragazza del lunedì: Chiara Rosenberg.

Ideata da Celestino Pes e Roberto Baldazzini, Chiara è una giornalista oppressa da un marito pedante e da una vita che la vorrebbe succube di moralismi e convenzioni.
Personaggio per adulti uscito prima a puntate sulla defunta rivista "Blue" e poi raccolta in un cartonato per Mare Nero.
Indimenticabile.

domenica 3 novembre 2019

Museo Fran: Alberto Salinas!

Grande disegnatore argentino, figlio di José, altro famosissimo pittore e fumettista, segue le orme del padre divenendo assai famoso per diverse "historietas" a cui dona la sua morbida matita: nel 1980, su testi di Robin Wood, crea il suo personaggio più famoso, il Giannizzero Nero Dago, che gli donerà visibilità internazionale.  Muore purtroppo negli anni novanta per un tragico incidente mentre pulisce una delle armi da fuoco che tiene in casa per collezione.

Non si trova molto in giro, di materiale originale di Salinas, così quando ho trovato questa (tavola che non appartiene a Dago) l'ho subito comprata.

sabato 2 novembre 2019

Al tavolo da lavoro di... un mangaka! (3)

L'illuminazione: la luce dovrebbe sempre venire dalla parte opposta al braccio con cui si disegna, se siete mancini, cioè, la lampada (o la finestra) dovrebbe trovarsi a destra. Importante anche alcune reference da tenere a portata di.... occhio: personaggi ricorrenti, location oppure oggetti sarebbe opportuno averli davanti come nella foto, di modo tale da poterci dare un'occhiata, anche velocemente, al momento del bisogno!

venerdì 1 novembre 2019

Il fumetto del venerdì: Mister No - tre storie di Tiziano Sclavi.

Mi piace molto lo Sclavi al lavoro non solo su "Dylan Dog": in questo volume uscito se non vado errato lo scorso anno, potrete leggere (o rileggere) in un unico volume tre bellissime sceneggiature dello scrittore lombardo disegnate, oltremodo, da uno splendido disegnatore troppo spesso sottovalutato: Roberto Diso, probabilmente il più bravo di tutti alle prese con giungle, fiumi e animali!
Le storie contenute nel volume sono, rispettivamente: "Il Fantasma dell'Opera", "Giungla!" e "Ombre rosse".

Nella prima, che se non è un capolavoro poco ci manca, il nostro Jerry Drake si troverà alle prese con il teatro dell'Opera di Manaus, che intendono rilanciare, chiamando per la prima numerose celebrità dell'Opera, ma tra la folta selva di personaggi coinvolti c'è anche chi non è affatto convinto dell'operazione...
"Giungla!", originariamente uscito per i 100 numeri della collana classica in formato bonelliano, vede Mister No, Esse-Esse e Patricia costretti a riparare un groppo bimotore precipitato tra gli indios, se vogliono salvare la pelle.
L'ultima, la più bizzarra e visionaria, vede il pilota americano in mezzo a una combriccola di (apparenti) suonati in fissa per il Western, che si riveleranno più pericolosi del previsto!

 Tutte e tre le avventure contenute in questo brossurato sono godibilissime, tre gioielli assolutamente da non perdere per la qualità delle storie e dei disegni, davvero una migliore dell'altra! Il volume è ancora disponibile presso librerie, fumetterie o store on-line.
Io ve l'ho detto!