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domenica 19 marzo 2023

Libro del giorno: Confessioni di un malandrino.

 

Dato alle stampe lo scorso anno da Baldini + Castoldi, questo volume racconta la vita e la carriera del celebre cantautore e musicista Angelo Branduardi (con la collaborazione di Fabio Zuffanti), partendo dall'infanzia e arrivando ai giorni nostri, non lesinando aneddoti, curiosità, dietro le quinte dei suoi dischi e anche, purtroppo, la depressione che lo ha colpito nel 2020 (e da cui è completamente guarito).

Occorre immediatamente dire che questa biografia ha dei "difetti" già riscontrati in titoli simili: l'eccessiva superficialità che si nota su tutta l'opera; chi scrive ritiene Branduardi un autentico fuoriclasse e una persona davvero interessante, eppure qui gli episodi sono stringati, raccontati velocemente (ne volevo sapere MOLTO di più sulle sue avventure all'estero di gioventù, per esempio) e danno l'idea appunto di non voler incidere troppo rimanendo sul vago; peccato, perché il volume scorre benissimo e fa intravedere tante cose interessanti, speriamo che in futuro il Menestrello (o Cercatore, come lui preferisce) possa dedicarsi a una autobiografia maggiormente accurata.
Da comprare e leggere senza indugio comunque, eh. Toccante il suo racconto finale sulla depressione.
Peccato per la mancata presentazione a Roma: lo avrei incontrato volentieri. 

 

venerdì 3 marzo 2023

Libro del giorno: Storie che vi devo raccontare.

 

Uscito lo scorso anno per Mondadori, questo libro è l'autobiografia dell'attore indiano Kabir Bedi, conosciutissimo da noi per l'iconica interpretazione del Sandokan televisivo diretto da Sergio Sollima (capolavoro) e per Il Corsaro Nero, sempre degli anni settanta.

Il libro non ha una struttura lineare o cronologica, non parte insomma come nella maggior parte delle biografie dall'inizio; come dice il sottotitolo (La mia avventura umana) è basato principalmente sulla vita privata di Kabir Bedi e ciò, specie nei vari capitoli religiosi, può creare qualche difficoltà in noi lettori occidentali, ma nulla di insuperabile; ci si commuove nello straziante racconto del figliolo suicida (Siddharth, 1997)  e si conoscono tanti dettagli privati dell'attore. Forse ci si aspettava qualcosa di più sul fronte cinematografico, solo sfiorato e curato maggiormente sull'aspetto della fama in giro per il mondo, ma come detto è un libro sul Bedi persona e non principalmente sull'attore.
Da leggere, comunque. 

Qui sopra la mia copia autografata. Kabir Bedi si è dimostrato una persona di classe estremamente gentile.