Pubblicato in Italia, per la prima volta, all'inizio degli anni novanta con un altro titolo, questo tomo raccoglie alcune lettere che il grande autore de "Lo Hobbit" e "Il Signore degli Anelli" spedì a familiari, amici e collaboratori.
Si presenta con una nuova veste, tra cui una traduzione riveduta e corretta, nonché un'edizione anch'essa nuova a cura del figlio dello scrittore, Christopher Tolkien e il biografo Humphrey Carpenter.
Che cosa dire? Se siete fan, come me, del celebre J. R. R. qui c'è pane per i vostri denti: aneddoti, rivelazioni e curiosità sulle sue opere, sul perché di alcune scelte, editoriali e personali, o su taluni ritardi di scrittura o rifinitura, che vi daranno molte risposte a riguardo, anche a chi, nel corso degli anni, ha cercato di tirare "dalla propria parte" Tolkien. Se, invece, siete solo curiosi e vi avvicinate a questo libro pur non conoscendo (o non amando le sue opere) la lettura sarà comunque emozionante: dalle lettere si evincono gli stati d'animo di un uomo di grande statura critica e e culturale, nonché un insieme di Storia e di vicende umane che si protraggono fino alla fine dei giorni dello scrittore e insegnante, dipingendo un affresco interessante e denso di fatti, notizie, incontri.
Insomma, da leggere fino alla fine: lo trovate dallo scorso anno nella nuova edizione Bompiani in tutte le librerie.
Se in carne e ossa, queste librerie, è meglio.
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