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mercoledì 19 febbraio 2020

L'occhio del cinema: Il conte Dracula di Jess Franco.

Salve! Il prolifico Jesús Franco non poteva esimersi, nel 1970, dal mettere le mani (anche) sul più celebre dei vampiri, ottenendo, per di più, che fosse proprio uno dei suoi più celebrati attori, Christopher Lee, a interpretarlo nuovamente!

La trama:
l'avvocato (?) inglese Jonathan Harker viaggia in carrozza verso la Transilvania del conte Dracula, per degli affari urgenti. Una volta ricevuto dal sinistro conte, però, la sua permanenza al castello diviene un incubo popolato di mostruose apparizioni e dopo esservene fuggito, finirà ricoverato a Budapest (?), dove apprenderà che Dracula altri non è che un feroce vampiro, pronto inoltre a trasferirsi per insidiare la sua fidanzata, Mina. Per fortuna la nuova abitazione del conte sorge proprio di fronte al manicomio gestito dal professor Van Helsing (?).

Che dire? Qualcuno scrive e sostiene che sia il miglior film del prolifico Franco, regista spagnolo dissidente, e ci può stare, ma sulla tanto decantata veridicità col romanzo di Bram Stoker mi permetto di dissentire: basti pensare che Franco (qui anche sceneggiatore per la versione originale), sceglie di non mettere la figura di Arthur Holmwood (chissà poi perché), l'azione è spostata in Ungheria, i personaggi fanno e si comportano diversamente dal romanzo (basti vedere la fine) e  tutto ha un'aria assolutamente stralunata, come da stile del popolare autore. Però Lee è sempre Lee, e il vampiro funziona maledettamente bene, dotato finalmente di un robusto paio di baffi che scuriscono ogni volta che il conte succhia il suo orribile nettare!
Da vedere, comunque. (Specie se avete assistito a quella cosa che sta trasmettendo Netflix in questi giorni.)

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