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martedì 12 gennaio 2021

Libro del giorno: Appunti sulla guerra civile americana.

 

Qualche tempo fa mi era venuta la mezza idea di ambientare un romanzo horror nel West. 
Idea non particolarmente originale, va detto subito. Da ragazzo la Guerra di secessione americana mi ha affascinato, seppur conscio già del dramma che ogni guerra comporta; pendevo per i nordisti, un po' perché mi fa schifo la schiavitù, un po' perché trovavo assai più fiche le loro divise. Cose assai superficiali, naturalmente, dato che ero giovanissimo. 
Prendendo appunti per questo mio nuovo libro, mi sono arenato immediatamente: non trovavo niente! Nessun libro ordinabile nella nostra lingua, pochi e scontati accenni trovati in Rete, con evidenti banalità che mi servivano a poco. Volevo qualcosa che fosse credibile per il mio libro, un tessuto storico ben delineato e lucido.
Invece niente. Con mio grande sgomento mi sono accorto che su una questione tanto spinosa e, se vogliamo, unica, capace di appassionare milioni di spettatori e di lettori in tutto il mondo, grazie a film e romanzi indimenticabili, non c'era granché che ne illustrasse quello che era stato il reale (e tutto sommato breve) percorso. Tanto è vero che mi rivolsi proprio all'amico Stefano Jacurti, grande conoscitore dell'argomento, per avere almeno qualche dritta sulle armi usate in quel periodo storico. 
Stefano non è solo uno scrittore che ha pubblicato molte volte, è anche un attore e un regista spiccatamente western, uno che conosce bene la materia di cui parla, che sia per un cosplayer o una presenza scenica. Non si limita a gettare luce su personaggi dal grande spessore storico e umano, ma analizza, approfondisce, dubita. 
Questo lungo preambolo per dire che solo lui, Stefano Jacurti, poteva prendersi la briga, finalmente, di dare alle stampe  questo "Appunti sulla guerra civile americana" (I libri di Emil edizioni), pieno zeppo di aneddoti, chiarimenti, riflessioni e dubbi sul qualunquismo che, sovente, aleggia pure sulla Storia. 
La sorpresa, però, non è stata solo questa: la parte analitica e storica non è pesante o gravosa come un testo universitario, al contrario ci si appassiona alla nuda cronaca, alla biografia dei protagonisti, alle vicende spesso drammatiche e violente dei vari scontri. Come non bastasse, il libro è arricchito dalle vicende narrate con passione da Jacurti, le sue esperienze personali nel cinema indipendente western, sulle sue tante rappresentazioni teatrali, sul cinema considerato di serie A e su tanto altro che un libro così snello possiede.
Ah, averlo avuto all'epoca! 
Ecco, la passione di Stefano Jacurti è contagiosa: in un mondo artistico nel quale, sovente, siamo costretti ad assistere alla desolata decadenza di artisti che non hanno più nulla da dire (e da dare) schiavi solo del mercato, leggere tanta passione in un uomo che ha una così vasta esperienza in materia alle spalle, è rinfrancante. 
Fate dunque come me: comprate il libro e tenetelo a portata di mano. 
È un piccolo gioiello che tornerà utile a ognuno di noi. 

 

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