Uscito nel 1956 per mano di uno dei miei scrittori preferiti, Richard Matheson, è stato trasposto diverse volte per il cinema e il fumetto, definendo nuove frontiere per la fantascienza, seppur in maniera tanto semplice (quanto geniale).
La trama:
colpito da misteriose radiazioni, un uomo scopre di rimpicciolire 3 centimetri al giorno, senza che i medici possano far niente; da principio la sua famiglia si occupa di lui, ma quando continua a rimpicciolire diviene un trascurabile peso, fino a che, per sfuggire al gatto di casa, cade in cantina dove sono in agguato orribili pericoli.
Come scrivere un capolavoro partendo da un'idea semplicissima: un uomo diviene ogni giorno più piccolo, e ciò che comunemente vive in un normale appartamento diventa all'improvviso un incubo mortale (ragni che ora sembrano giganti, l'impossibilità di raggiungere cibo o acqua, pesi che possono schiacciare in ogni momento etc.) fino al rapporto con la moglie e relativa prole, che si fa via via più inadeguato. Leggeremo con apprensione la caduta verticale di Scott man mano che rimpiccolisce, gioiremo con lui per ogni piccolo passo verso la sopravvivenza e temeremo per la sua vita di fronte agli ostacoli apparentemente insormontabili che la sua condizione gli fa crescere davanti, fino allo splendido, inevitabile finale.
Da leggere e rileggere.
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