Uscito nel 2014 in tre versioni, questo tomo racchiude le storie di Ironsword uscite rispettivamente nel 2003 ("La Ballata del Cammino Lontano"), nel 2006 ("Un giullare non ride mai") e nel 2011 ("Testamento ipocrita di un guerriero"), romanzi di cui, magari, parlerò più avanti singolarmente.
Qui vorrei soffermarmi sul lavoro che rende per me speciale davvero questa raccolta: l'introduzione di Vittorio Sossi e la copertina, magnifica, realizzata da Joevito Nuccio, che praticamente mai lascia le storie di Zagor, lo ha fatto per me e per il mio personaggio, cosa che non dimenticherò facilmente!
Il tempo corre: tra pochi mesi, infatti, lasciato al traguardo il venticinquennale, la Grande Morte Bianca correrà verso i 31 anni, anche se non escono sue storie a fumetti da oltre un anno.
Una bella edizione, romanzi che io stesso non leggo dal tempo della loro uscita. Li riprenderò, fosse anche solo per ripercorrere un po' di strada e rivedere certi posti e certe facce. A parte i brutti musi dei villain, ovviamente, che nella saga di Ironsword sono particolarmente efferati, disgustosi e detestabili (e quindi ben riusciti)...
RispondiEliminaConto di iniziarne la lettura al più presto.
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