Joe R. Lansdale, autore che mira diritto e preciso, senza deviare e senza tentennamenti.
Questo "La morte ci sfida", che l'amico Valerio mi ha regalato per il mio compleanno (grazie!) non è probabilmente tra i lavori migliori dello scrittore texano, ma diavolo se è divertente!
Un predicatore piuttosto discutibile sotto il profilo morale arriva in una cittadina del selvaggio West armato della sua bibbia e di una colt calibro .'45: la città è sotto scacco a causa di una vecchia maledizione scagliata da un indiano torturato e ucciso insieme alla compagna meticcia da alcuni abitanti, tra l'indifferenza degli altri; presto le forze del male si scatenano, tra morti viventi e demoni ultraterreni!
Il romanzo è godibilissimo in tutti i dettagli splatterosi e non, tra i personaggi rotondi e frizzanti, con la solita velocità di esecuzione del Nostro, che non lesina mai energia e ritmo intenso: certo, tutto è già stato visto (anche per l'epoca in cui è stato scritto, l'inizio degli anni ottanta) e un senso di scarsa sorpresa aleggia dall'inizio alla fine, ma si segue con piacere l'evolversi della vicenda e il modo in cui i vari personaggi, tutti ben delineati anche se in scena poche pagine, rimangono invischiati nella violenta rivincita dello stregone indiano.
Lansdale è indiscutibilmente uno dei migliori intrattenitori che vi siano in circolazione, con buona pace di chi cerca solamente alta letteratura in quello che legge.
Nessun commento:
Posta un commento