La trama!
Un gigantesco squalo bianco incomincia a mietere vittime nelle vicinanze dell'isola di Amity, a Long Island, costringendo alcune persone (un poliziotto, un esperto oceanologo e un cacciatore di squali) ad unire le proprie forze per uccidere il vorace predatore.
Cominciamo subito col dire che la trama ha diverse cose non riportate o stravolte nel fortunato capolavoro di Spielberg dall'omonimo titolo, come il rapporto tra i protagonisti (e la moglie di Brody, Hellen) e la relativa sorte finale dei personaggi, a mio avviso migliorate e non poco nel film del 1975, quel che però colpisce è come, di fatto, questo romanzo sia divenuto un bestseller prima ancora di uscire nelle librerie!
Benchley, infatti, riuscì a piazzare il titolo prima di finirlo, e l'interesse verso questa storia con un enorme squalo assassino che terrorizzava i bagnanti si ingigantì al punto da far acquisire i diritti cinematografici alla Universal, da lì il gioco fu abbastanza semplice: una volta uscito il filmone di Spielberg ogni edizione del romanzo andò a ruba, decretando il successo, non solo nominale, del suo scrittore.
Assai probabilmente, però, rimane un libro con un'idea azzeccatissima ma con uno svolgimento tutto sommato lineare e senza grandi lampi di genio: tanto è vero che rimase l'unico, vero e grande successo letterario di Peter Benchley, che tuttavia continuò a scrivere fino alla fine dei suoi giorni.
La storia trae ispirazione dalle morti (vere) causate da attacchi di squalo avvenute all'inizio del secolo scorso nel New Jersey, dove non si sapeva ancora che in mare potessero vivere pesci pericolosi per l'uomo!
Ne ho scritto su "Il libro del giorno" della scorsa settimana.
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