... non si tratta, come si evince dall'autore, del noto best seller sfornato da Peter Benchley e dal quale Spielberg trasse il suo celebre lungometraggio, ma di un altro volume basato su una storia vera.
Trama!
1916: Costa Atlantica degli Stai Uniti, migliaia di persone si ammassano sulle spiagge estive per la nuova moda del momento! Le vacanze al mare con relativo tuffo in acqua.
Quello che non sanno, data l'epoca e la cultura in materia, è che esistono pesci predatori in grado di attaccare persino gli uomini per cibarsene.
Gli squali, per esempio!
Appare buffa, oggi, una cosa del genere, ma è proprio così: all'epoca l'essere umano ignorava che esistessero anche in mare dei predatori potenzialmente pericolosi, e così numerosi morti, in quella drammatica estate, insanguinarono il tratto di mare nel quale nuotava e predava un grande squalo.
Il libro, dunque, è interessante anche e soprattutto, per il quadro che riproduce l'America dell'epoca, con i suoi abitanti, presi per la prima volta nella loro vita a fare i conti con questo affascinante quanto letale pesce.
Il libro è a metà tra il documentario e la narrativa: non ha dialoghi ma si lascia ben leggere e appassiona per l'argomento così morboso e ancora oggi attuale.
Gli squali ci mangiano per fame o per errore? Ai biologi l'ardua sentenza.
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