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mercoledì 9 febbraio 2022

I fumetti (in ritardo o in anticipo?) del venerdì: Jesus!

 

Più o meno dagli stessi autori del crepuscolare "Judas", i fratelli Missaglia (Vladimiro, disegnatore ed Ennio, sceneggiatore) alle prese con un altro western, sempre originale nei suoi protagonisti: stavolta narra le vicende di un bianco cresciuto dagli indiani, Jesus appunto, che seppur solitario e duro come la pietra è schierato con la Legge  contro ogni ingiustizia.

 Uscito alla fine degli anni settanta per le edizioni Geis, sempre di Renzo Barbieri, consta di 27 apisodi, tra serie regolare e un paio di speciali, ristampata brevemente nel 1990 con nuove cover e il titolo modificato in "Colt", dove si vede evidente il grattare sul lettering per modificare il nome del protagonista.
Si potrebbe fare per questo personaggio lo stesso discorso intrapreso per "Judas", tra pregi e difetti. I cattivoni sono spietati e crudeli, ma nomi a parte non hanno una grandissima profondità e originalità nei piani e nelle caratteristiche, a differenza dei pellerossa, più sfaccettati; a fare la differenza è proprio lui, il biondo capellone Jesus, che ha carattere e una certa dose di carisma: è acrobatico, deciso e duro quanto basta. 
Un fumetto sicuramente da recuperare,  grazie alla sua collana originale, che si può acquisire senza rinunciare a un rene oppure optare per la recentissima ristampa delle Edizioni IF, che come nella loro tradizione stanno ristampando il fumetto due albi alla volta (vedi foto foto dalla mia collezione). Fa tenerezza vedere i crediti di Jesus realizzati a mano, oggi che si usa Phortoshop anche per tirare una riga dritta, testimonianza di un'epoca che non esiste più.
Non un capolavoro in senso stretto, ma di certo erano personaggi studiati e pubblicati per fare presa sul pubblico, senza tanti fronzoli o inutili spiegoni.  
Gli sono affezionato.


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