Uscito lo scorso anno per Mondadori, questo libro è l'autobiografia dell'attore indiano Kabir Bedi, conosciutissimo da noi per l'iconica interpretazione del Sandokan televisivo diretto da Sergio Sollima (capolavoro) e per Il Corsaro Nero, sempre degli anni settanta.
Il libro non ha una struttura lineare o cronologica, non parte insomma come nella maggior parte delle biografie dall'inizio; come dice il sottotitolo (La mia avventura umana) è basato principalmente sulla vita privata di Kabir Bedi e ciò, specie nei vari capitoli religiosi, può creare qualche difficoltà in noi lettori occidentali, ma nulla di insuperabile; ci si commuove nello straziante racconto del figliolo suicida (Siddharth, 1997) e si conoscono tanti dettagli privati dell'attore. Forse ci si aspettava qualcosa di più sul fronte cinematografico, solo sfiorato e curato maggiormente sull'aspetto della fama in giro per il mondo, ma come detto è un libro sul Bedi persona e non principalmente sull'attore.
Da leggere, comunque.
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