Dato alle stampe nel 2021 per Giunti (ma attenzione, era già uscito nel 1996 con il titolo "La quiete sotto la pelle"), Sanpa è la storia di Fabio Cantelli Anibaldi, che entra nella celebre (o famigerata, fate voi) comunità di recupero fondata da Vincenzo Muccioli nel 1978, per problemi di tossicodipendenza fino a ricoprire il ruolo di uno degli addetti stampa del fondatore stesso.
Il racconto, quindi, come è facilmente intuibile, è un'autobiografia che Cantelli inquadra specialmente dal momento in cui inizia a diventare un tossicodipendente fino alla morte di Muccioli, avvenuta nel 1995.
Spazzo il campo da ogni dubbio: a me il libro è piaciuto, e molto.
Cantelli scrive bene, molto bene; non si limita a una cronistoria di eventi, personaggi incontrati e aneddoti sequenziali, cosa che mi sarebbe stata bene lo stesso, ma infarcisce il lungo racconto con preziose analisi introspettive, citazioni pregiate e uno stile assai elegante; certo manca qualche approfondimento sui fatti: il Processo delle Catene, per esempio, avrebbe meritato più spazio da parte dello scrittore, così come la morte tragica di Roberto Maranzano o i suicidi avvenuti all'interno della struttura dei ragazzi Natalia Berla, Gabriele De Paola e Fioralba Petrucci, che Cantelli sfiora solamente (anche dei politici che presero a frequentare San Patrignano in un secondo momento non c'è moltissimo).
Però contrappone queste "lacune" con un'invidiabile lucidità di analisi riguardo la comunità e il suo fondatore: non descrive Muccioli come un santino, tanto per dire, e neppure come un delinquente irresponsabile come qualche giornale volle scrivere in quegli anni. Conoscendo approfonditamente ciò di cui parla lo scrittore è equilibrato e non cade in facili giudizi, descrivendo puntualmente e senza acredine o sviolinate eccessive la sua esperienza.
Un libro che consiglio caldamente, anche se non siete interessati all'argomento: al di là di tutto "Sanpa" è un bel volume di letteratura.
Non è poco, di questi tempi.
Ah, un paio di anni fa Netflix fece una docuserie (si dice così?) su San Patrignano intitolata "SanPa - Luci e tenebre di San Patrignano", nella quale compare in diversi frangenti il Cantelli stesso.
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