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domenica 30 gennaio 2022

I fumetti (in ritardo) del venerdì: Zagor contro Hellingen, terrore dal sesto pianeta.

 

Terzo albo per la raccolta di tutte le storie di Zagor che vedono lo Spirito con la Scure affrontare la sua peggior nemesi, il professor Hellingen, che la Sergio Bonelli sta ristampando ion una mini collana da fumetteria, questa tappa racconta le vicissitudini di Zagor sul monte Naatani, dove l'odioso criminale sta addirittura organizzando un'invasione aliena...
 
 La trama! 
Ormai prigioniero delle autorità, Hellingen è rinchiuso da tempo in un isolato forte, dove sta per ricevere la visita del colonnello Perry, vecchio amico di Zagor, che proprio da lui e Cico si farà accompagnare scoprendo non solo che il pazzo è scappato causando una strage, ma che si è alleato con gli akkroniani, alieni che intendono fare prigionieri gli esseri umani per trasportarli sul loro pianeta. 
La lotta sembra impossibile, visto il fatto che questi esseri sembrano immuni alle armi terrestri.
Ma forse c'è un vecchio rimedio...

Diciamolo subito: io non amo particolarmente la fantascienza e non considero Hellingen più di altri villain apparsi sulla collana di Zagor, come il vampiro Rakosi, per esempio; aggiungeteci il fatto che la sceneggiatura di Guido Nolitta sembra procedere a sprazzi, alle volte verbosa e indecisa su che strada prendere, altre spedita e convincente, e i disegni di Gallieno Ferri particolarmente tirati via (tanto che le ultime tavole vennero finite da Franco Bignotti) e avrete quella che a parer mio non è certo la miglior storia del personaggio; importante sì, però, visto che si tratta (se escludiamo una tavola ironica con Zagor che si scontra con Tarzan sulle liane e qualche speciale di Cico), dell'ultima storia scritta da Nolitta per la sua creatura (1980).
 

domenica 23 gennaio 2022

Libro del giorno: Tutto su di me.

 

In occasione della triste pandemia che stiamo vivendo, durante il primo lookdown, il regista, attore e cabarettista Mel Brooks si cimenta in un'ampia autobiografia (più di 500 pagine) arrivata anche in Italia grazie alla Nave di Teseo, che sta pubblicando davvero cose molto interessanti. 
 
Melvin Kaminsky (vero nome di Mel Brooks) scrive un libro assai particolare: si tratta a tutti gli effetti di una rivisitazione della sua carriera (come regista, da attore per altri non rivisita praticamente nulla) che sorvola decisamente sulla vita personale, a parte qualche veloce accenno e un lungo preambolo sulla seconda guerra mondiale cui ha partecipato.
 
Questa scelta non sempre coerente produce comunque un corposo volume: il comico ripercorre gli inizi come scrittore per programmi tv comici, la regia e le produzioni con la sua casa di produzione, sorvolando appunto sulle note personali. L'impressione è di un libro non sempre omogeneo, nel quale il Nostro tiene a far sapere che anche a 95 anni suonati (Mel Brooks è del '26) rimane un istrionico intrattenitore. Non tutti i racconti sono riusciti e a tratti, specie verso la fine, il racconto sembra stancarsi e tirarsi un po' via (a "Dracula morto e contento", di fatto la sua ultima fatica cinematografica, dedica pochissime pagine) riprendendosi quando rivive i giorni del musical "The producers", un successo mondiale.
Forse era lecito aspettarsi qualcosa di più, ma è comunque consigliato a chi ama questo artista ed è interessato prevalentemente alla sua vita pubblica.
Senza dimenticare che rimane un libro scritto da una persona molto anziana. 

domenica 2 gennaio 2022

Su Instagram.


 Amici, da qualche tempo sono sulla piattaforma Instagram, dove posterò materiale leggermente diverso dai soliti post su Facebook.
Per chi volesse può trovarmi qui:
L'unico mio account con questo social è solo quello che mostra il mio ritratto, realizzato da Fatih Matto, che vedete sotto (in bianco e nero).
Ne approfitto per comunicare che il vecchio blog, "La penultima matita", non è più attivo da oggi.
Grazie a tutti!
Francesco. 


sabato 1 gennaio 2022

I fumetti del venerdì: "Zagor. Supermike!"

 

Uscito nel 1975 per gli albi Zenith, che propongono mensilmente le vicende dello Spirito con la Scure per la Sergio Bonelli Editore (rispettivamente gli albi originali si intitolavano L'avventuriero, Zagor contro Supermike e La settima sfida), la casa editrice milanese ripropone questa classica storia di Zagor in una strenna da collezione, ormai abituale per i suoi lettori.

La trama!
Durante un viaggio in diligenza, Zagor e Cico si imbattono in uno strano tipo, Mike Gordon, arrivato dalla città e in grado di riuscire perfettamente in ogni attività decida di cimentarsi, suscitando immediatamente le antipatie del Re di Darkwood: lo scontro non tarda ad arrivare, e una volta umiliato da Zagor, Mike Gordon, ormai divenuto "Supermike", una sorta di antitesi all'eroe di rosso vestito, si mette in testa di spodestarlo da Darkwood per vendicarsi. 
Ne vedremo delle belle.  

Entrata di diritto nella cosiddetta "Golden age zagoriana", periodo irripetibile nel quale Guido Nolitta sforna una storia migliore dell'altra, in pieno seventies, questa vicenda mostra una prima parte strepitosa, con disegni perfetti di Ferri, che formava con Nolitta una delle migliori coppie "a fumetti" di sempre, raccontando un viaggio che più western non si può, il quale giunge con la lentezza magnifica dello sceneggiatore a conoscere questo giovanotto dai capelli impossibili e l'antipatia innata (in un'intervista proprio Bonelli ammise di preferire però Supermike persino a Zagor, in fatto di simpatia, e noi ci permettiamo di stupirci appieno) fino a giungere a una seconda parte totalmente diversa, dove l'amore per i comics americani prende il sopravvento, divenendo improbabile e irreale, ma non è tanto interessante quello che ci viene raccontato, bensì come: un po' quel che accade coi raccontatori di barzellette. Se si è bravi, pure una freddura sciocca può far ridere.
Forse non è quel capolavoro che molti zagoriani ritengono che sia, ma una delle più godibili avventure del nostro senz'altro. 
Curioso che in questi volumi cartonati la Bonelli abbia deciso di mutare i titoli originari: non più "Zagor contro il vampiro" o "contro Supermike" ma tagliati, più semplici. 
Chissà perché.
Da notare che il cognome "Gordon" era stato utilizzato come pseudonimo da Zagor per celare la sua identità ad Albert Parkman, capo spedizione nella storia contro il vampiro, uscita pochi anni prima. 
Da evitare come la peste il sequel di questa storia, scritta da Alfredo Castelli e data alle stampe nel 1984.
 

venerdì 31 dicembre 2021

giovedì 30 dicembre 2021

Libro del giorno: "Il tempo di tornare a casa".

 

Matteo Bussola, Il tempo di tornare a casa.
Einaudi, 2021 pagine 184.
 
Ultimo libro del disegnatore / scrittore / conduttore radiofonico Matteo Bussola da Verona, stavolta impegnato in un raccontone corale ambientato in una stazione ferroviaria. 
 
Trama!
In una piccola stazione si intrecciano le storie di un variegato gruppo di viaggiatori, alle prese con piccoli e grandi problemi della nostra quotidianità: si sfiorano, qualche volta si parlano, tratteggiando un affresco molto umano, quasi palpitante nelle azioni e nei pensieri dei protagonisti. 
 
C'è poco da dire: Bussola fa centro un'altra volta con un gruppo di persone (oops, personaggi) così umane e sensibili da rendere impossibile la chiusura del libro, se non per appoggiarlo al petto e riflettere un po'. 
Un libro difficile, ma solo da scrivere!
In estrema sintesi: Matteo Bussola è uno dei migliori scrittori della nuova generazione. 
 

martedì 21 dicembre 2021

Libro del giorno: L'alta fantasia.

 

Uscito pochi mesi fa per la Solferino, "L'alta fantasia", titolo estratto da un componimento di Dante Alighieri, è l'ultimo romanzo di Pupi Avati. 

Trama: il poeta Giovanni Boccaccio, molti anni dopo la scomparsa del Sommo Poeta Dante, si mette in viaggio alla ricerca di Beatrice, monaca e figlia di Alighieri, allo scopo di saldare un vecchio debito.
L'anziana donna vorrà però incontrarlo?

Amo molto l'Avati scrittore, forse più del regista, ma non ero certo di questa lettura: non mi sono mai avvicinato alle opere e alla "persona" di Dante Alighieri, eppure il saper raccontare dell'artista emiliano mi ha nuovamente trascinato: la scrittura qui è ancora più "scarna", sottile, asciutta, eppure i momenti che commuovono vi sono tutti, l'amore e la passione per un determinato periodo italiano pure. Non posso aggiungere altro per non spoilerare troppo, ma acquistate con tranquillità questo libro: anche voi, come me, alla fine resterete soddisfatti, avvinti, e come me avrete voglia di approfondire tutto ciò che riguarda il poeta toscano. 
Pupi Avati, che abbia una telecamera o una penna in mano, sa raccontare come pochi: vi consiglio tutti i suoi libri. 

Vi lascio con l'immagine della dedica che mi ha rilasciato proprio sulla copia di questo romanzo. 
Alla prossima e buone Feste a tutti quanti.
Statemi bene, mi raccomando!