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martedì 30 giugno 2020

Libro del giorno: Lo squalo.

Non me ne voglia il bravo Peter Benchley o qualcuno degli appassionati di questo bestseller uscito nel 1974, però occorre dire che il titolo ebbe alcune fortunate coincidenze che lo "spinsero" molto al di là, effettivamente, del suo reale valore.

La trama!
Un gigantesco squalo bianco incomincia a mietere vittime nelle vicinanze dell'isola di Amity, a Long Island, costringendo alcune persone (un poliziotto, un esperto oceanologo e un cacciatore di squali) ad unire le proprie forze per uccidere il vorace predatore.

Cominciamo subito col dire che la trama ha diverse cose non riportate o stravolte nel fortunato capolavoro di Spielberg dall'omonimo titolo, come il rapporto tra i protagonisti (e la moglie di Brody, Hellen) e la relativa sorte finale dei personaggi, a mio avviso migliorate e non poco nel film del 1975, quel che però colpisce è come, di fatto, questo romanzo sia divenuto un bestseller prima ancora di uscire nelle librerie!
Benchley, infatti, riuscì a piazzare il titolo prima di finirlo, e l'interesse verso questa storia con un enorme squalo assassino che terrorizzava i bagnanti si ingigantì al punto da far acquisire i diritti cinematografici alla Universal, da lì il gioco fu abbastanza semplice: una volta uscito il filmone di Spielberg ogni edizione del romanzo andò a ruba, decretando il successo, non solo nominale, del suo scrittore.
Assai probabilmente, però, rimane un libro con un'idea azzeccatissima ma con uno svolgimento tutto sommato lineare e senza grandi lampi di genio: tanto è vero che rimase l'unico, vero e grande successo letterario di Peter Benchley, che tuttavia continuò a scrivere fino alla fine dei suoi giorni.
La storia trae ispirazione dalle morti (vere) causate da attacchi di squalo avvenute all'inizio del secolo scorso nel New Jersey, dove non si sapeva ancora che in mare potessero vivere pesci pericolosi per l'uomo!
Ne ho scritto su "Il libro del giorno" della scorsa settimana. 

lunedì 29 giugno 2020

La ragazza del lunedì: le donnine di Frollo!

Morbide, sorridenti e maliziose! Quale miglior modo di iniziare una settimana (anche se qui a Roma è festa) con le pennellate aggraziate del maestro Leone Frollo?

domenica 28 giugno 2020

Museo Fran: Jordi Bernet (2).

Disegnino che mi ha fatto l'autore spagnolo Jordi Bernet sulla copia del suo artbook, il giorno della presentazione.

sabato 27 giugno 2020

Al tavolo da lavoro di... Alex Raymond.

Uno dei disegnatori più importanti del mondo, ancora oggi influenza numerosi artisti contemporanei: Alex Raymond ha realizzato Flash Gordon, Jungle Jim e Rip Kirby, tanto per dirne alcuni.
Scompare tragicamente a causa di un incidente stradale a soli 47 anni, nel 1956.

venerdì 26 giugno 2020

I fumetti del venerdì: Judas.

Italia, fine anni settanta.
Le edizioni Cepim, futura Sergio Bonelli Editore, la più grande casa editrice di fumetti nostrana, può ancora permettersi un fumetto mensile gestito da tre sole persone.
I fratelli Missaglia (uno, Ennio, ai testi e uno, Vladimiro -detto Miro- ai disegni  e alle copertine) e un altro, Ivo Pavone, che affianca Vladimiro Missaglia per le tavole mensili.
all'epoca, con un Tex folgorante, un Mister No eccezionale e uno Zagor ancora all'altezza, Judas viene considerato più o meno come l'ultima ruota del carro, chiudendo presto i battenti (16 numeri in totale) anche a causa delle scarse vendite dell'epoca (oggi, probabilmente, con quei numeri si stapperebbero bottiglie di champagne). Ma di cosa trattava, Judas?

Judas, nato Alan Scott, è un ex bandito che a causa delle sue azioni da traditore origina la morte della moglie, decidendo in seguito a questo fatto  di saltare la barricata e divenire un agente Pinkerton e combattere i criminali con odio e ferocia.

Oggi un Judas non potrebbe mai starci nella casa editrice di via Buonarroti: Scott odia, colpisce le donne, spara a sangue freddo, è cinico e bastardo.  Lo si può detestare, ma è comunque dotato di personalità e carattere.
Tutte cose, ahimè, che latitano da diverso tempo nelle edicole e nelle fumetterie italiche.
L'impianto delle sue storie è classico ma incalzante, lucido e spietato: i comprimari di Judas sono tutti quanti peggio di lui, la sua incapacità di stare al mondo si evince facilmente da un fatto acclarato: nessuno si fida di lui! I banditi lo considerano un traditore, la Legge un ex fuorilegge dal quale continuare a guardarsi. Non ha un posto nella società, lui.
Ma allora era proprio un capolavoro di serie a fumetti? Macché. Non aveva, però, i difetti cronici che si respirano su diversi personaggi storici o appena sfornati, osava con un personaggio davvero interessante.
Poi, ovvio, la mole di lavoro per tre onesti mestieranti (inteso come pregio e non come disprezzo) facevano sì che non sempre gli episodi fossero disegnati o scritti senza tirare un po' via...

mercoledì 24 giugno 2020

L'occhio del cinema: Letto a tre piazze.

Salve a tutti.
Ne ho amati molti, di film di Totò, ma probabilmente Letto a tre piazze sta in cima alla mia lista (insieme alla Banda degli onesti).

Trama!
Dato per morto durante la seconda guerra mondiale, Antonio Di Cosimo riappare invece una sera, dopo essere sfuggito alla prigionia dei russi. Qui apprende che la sua sposa, Amalia, si è nel frattempo risposata con uno stimato professore, il distinto Peppino Castagnano (Peppino De Filippo).
Sarà l'inizio di un mare di guai!

Si ride dall'inizio alla fine, d'altronde basta dare un'occhiata ai nomi coinvolti nel progetto e si capiscono immediatamente un mucchio di cose: Steno, Lucio Fulci, Totò, De Filippo, Aroldo Tieri... tante le scene indimenticabili, dalla nottata che il povero professore è costretto a condividere con Di Cosimo alla tentata moderazione di Don Ignazio (Cesare Fantoni). Imperdibile.