Uscito nella primavera del 2007 per Sperling & Kupfer, il libro di Massimo Gamba ripercorre la terribile storia di Alfredo Rampi, il bambino caduto in un pozzo artesiano profondo 60 metri alle porte di Roma, nel giugno del 1981 e qui deceduto dopo 3 giorni di inutili tentativi di soccorso.
Il libro ripercorre per intero la vicenda con un iter che davvero ha pochi passi falsi, se non verso la fine, con alcuni agganci un po' forzati (il presunto "coperchio" sul pozzo DOPO la caduta del bambino) e relativi strascichi giudiziari.
Su questo episodio si è scritto tanto, forse troppo, e pure io ho avuto dei dubbi sullo scrivere o meno di questo libro, comunque da avere per entrare non solo nel cuore di un'immane tragedia, ma anche per scrutare da vicino il comportamento, non sempre esemplare, di chi ha vissuto assai da vicino tutta la faccenda. Le domande sono tante, sovente senza risposta: perché non lasciarono fare alla giovane squadra di Tullio Bernabei, che a quanto pare aveva avuto da subito l'idea di scavare un tunnel alternativo e parallelo al pozzo? Perché tutta quella gente attorno al luogo dell'incidente? Perché le assurde accuse a una mamma disperata e non ancora priva di speranza?
La tragedia si sarebbe potuta evitare? Il bambino avrebbe potuto salvarsi?
Ce ne sarebbero tante altre, da fare, ma non è mia competenza, non spetta a me.
Quel che rimane è una straziante vicenda che ha cambiato per sempre non solo le vite di Alfredino e di chi gli voleva bene ma anche - e per sempre - un certo modo di comunicare e di fare informazione, trasformando il pozzo di Vermicino in un allucinante, grottesco reality show che nessuno, purtroppo, avrebbe mai potuto dimenticare.
Lascio il link all'associazione "Centro Alfredo Rampi" per la tutela e gli aiuti ai più piccoli.
https://www.centrorampi.it
Amici che mi seguono.
martedì 31 marzo 2020
lunedì 30 marzo 2020
venerdì 27 marzo 2020
Il fumetto del venerdì: Tex - La Tigre Nera.
Uscito originariamente per la saga del celeberrimo ranger nell'agosto del 1992, sui numeri che vanno dal 382 al 384, questa storia scritta da Claudio Nizzi per i disegni di Claudio Villa, è a parer di chi scrive la migliore dello sceneggiatore e una delle più belle di "Tex".
La trama:
un principe originario della Malesia, soprannominato la Tigre Nera, uccide e deruba chiunque gli attraversi la strada, a Leadville, senza che si riesca a fermarlo.
Le autorità sono costrette a chiamare Tex e Carson, unici che possano mettere fine ai piani del folle personaggio: fondare in America un nuovo impero dei figli dell'Oriente!
L'azione regna sovrana, i siparietti tra Tex e Kit sono impagabili, non c'è un dialogo che non sia brillante; le scene di azione e di suspence abbondano, e il villain della storia non è solo scaltro e carismatico, ma dotato di una certa genialità che metterà davvero nei guai i due ranger.
I disegni di Villa sono eccellenti, anche se non strepitosi come in seguito, specie su alcune alternanze dei volti del protagonista.
Comunque capolavoro, sia graficamente che narrativamente: Nizzi si dimostra, nell'ironia raccontata, l'unico erede di Gian Luigi Bonelli.
La trama:
un principe originario della Malesia, soprannominato la Tigre Nera, uccide e deruba chiunque gli attraversi la strada, a Leadville, senza che si riesca a fermarlo.
Le autorità sono costrette a chiamare Tex e Carson, unici che possano mettere fine ai piani del folle personaggio: fondare in America un nuovo impero dei figli dell'Oriente!
L'azione regna sovrana, i siparietti tra Tex e Kit sono impagabili, non c'è un dialogo che non sia brillante; le scene di azione e di suspence abbondano, e il villain della storia non è solo scaltro e carismatico, ma dotato di una certa genialità che metterà davvero nei guai i due ranger.
I disegni di Villa sono eccellenti, anche se non strepitosi come in seguito, specie su alcune alternanze dei volti del protagonista.
Comunque capolavoro, sia graficamente che narrativamente: Nizzi si dimostra, nell'ironia raccontata, l'unico erede di Gian Luigi Bonelli.
giovedì 26 marzo 2020
mercoledì 25 marzo 2020
L'occhio del cinema: Bob Hauk.
Forse il vero antagonista di Jena nel magistrale film di John Carpenter "1997: fuga da New York", interpretato da Lee Van Cleef, qui sul set alle prese con le indicazioni di John Carpenter (seduto sulla sinistra).
Van Cleef viene doppiato in questa pellicola dallo strepitoso Gianni Musy.
All'epoca delle riprese l'attore statunitense si era da poco tolto il gesso per la rottura di una gamba, e lo si nota chiaramente nelle poche scene in cui il suo personaggio viene fatto camminare.
Van Cleef viene doppiato in questa pellicola dallo strepitoso Gianni Musy.
All'epoca delle riprese l'attore statunitense si era da poco tolto il gesso per la rottura di una gamba, e lo si nota chiaramente nelle poche scene in cui il suo personaggio viene fatto camminare.
martedì 24 marzo 2020
Libro del giorno: Il bianco spara!
Autobiografia di Enzo G. Castellari, adrenalitico regista di tante pellicole western e di azione, che ripercorre la sua vita e la sua lunga carriera con aneddoti, ricordi e curiosità, tutte impreziosite da una verve davvero invidiabile; il libro non ha un editing bene accurato, ma la lettura è così piacevole e scorrevole da non farci troppo caso.
Se siete amanti del cinema italiano, questo è il libro che fa per voi.
Edizioni Bloodbuster.
Se siete amanti del cinema italiano, questo è il libro che fa per voi.
Edizioni Bloodbuster.
giovedì 19 marzo 2020
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