La tavola la scartai, ma la faccia del gufo mi faceva ridere, così eccolo qua!
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mercoledì 25 agosto 2021
lunedì 16 agosto 2021
domenica 15 agosto 2021
lunedì 19 luglio 2021
Libro del giorno: "C'era una volta a Hollywood".
Uscito da qualche settimana in tutte le librerie, edito da La Nave di Teseo, che manda sugli scaffali diversa robetta interessante, ecco il primo romanzo del celebre regista statunitense Quentin Tarantino (anche se sue sceneggiature erano già uscite anni addietro pure per la Bompiani), che riprende e amplia il suo ultimo film, con medesimo titolo, interpretato da Brad Pitt, Leonardo Di Caprio e Margot Robbie.
Trama!
Anni sessanta, Rick Dalton è un attore hollywoodiano sul viale del tramonto, nonostante non sia vecchio, che cerca di risalire la china (soprattutto inseguendo una scomparsa autostima) aiutato dalla sua fedele controfigura, Cliff Booth: tra nuovi contratti, incontri bizzarri e mutamenti sociali, avrà anche la sventura di incontrare la famigerata "Family" del pazzoide Charles Manson; la bella, giovane e brava attrice Sharon Tate, infatti, abita a due passi da casa sua...
Quentin Tarantino si è dato alla letteratura. Il suo futuro? Se davvero intende abbandonare la regia, probabilmente sì.
Questo "C'era una volta a Hollywood" sembra proprio una sua sceneggiatura: non vi sono descrizioni, nessun approfondimento dei personaggi... solo dialoghi, anime curiose e bizzarre, svolgimenti interessanti. Insomma, se cercate il regista che amate molto, qui c'è.
Paradossalmente, però, questo è anche il limite del Tarantino scrittore: nulla aggiunge ai suoi film, mancano le riprese strette, le inquadrature geniali, le facce che va a scovare in tutto il mondo, le musiche riciclate e irresistibili del suo immaginario. Se riuscite a dividere i due Quentin e a non farvi influenzare, questo è il romanzo che fa per voi, altrimenti continuerete a sperare che il regista cambi idea e rimanga ancora saldamente ancorato a una telecamera per molti anni ancora.
martedì 22 giugno 2021
Libro del giorno: Regalo di Natale - sceneggiatura, testimonianze, fotografie.
Dato alle stampe lo scorso anno per le Edizioni Bietti, il libro racconta genesi, curiosità e la sceneggiatura completa del capolavoro di Pupi Avati (Regalo di Natale - 1986), film con Diego Abatantuono (rivelatosi proprio grazie a questo film come il bravissimo attore che è anche - o soprattutto? - lontano dai panni del terrunciello cui ci aveva abituati), Alessandro Haber, Gianni Cavina, George Eastman e Carlo Delle Piane.
Il film racconta le vicende di un gruppo di pseudo amici che si incontra la notte di Natale per giocare una partita a poker. La partita segnerà per sempre ognuno di loro.
Il libro analizza opportunamente la pellicola con interviste e dietro le quinte, oltre che con la sceneggiatura riportata integralmente, che si fa leggere con piacere emozionando quanto il film fatto e finito: forse si vorrebbero ancora più interviste e altre pagine per godere di questo capolavoro, ma alla fine va bene così.
P. s.
Io ho apprezzato anche, e molto, il sequel del film: La rivincita di Natale, del 2004, con i medesimi protagonisti.
martedì 8 giugno 2021
Ironsword 3: Una interminabile e gelida notte.
Ironsword 3: Una interminabile e gelida notte.
Sheniqua è vittima di un crimine orrendo, quando la Legge dimostra di non voler arrivare a fondo, decide di rivolgersi alla Grande Morte Bianca.
martedì 18 maggio 2021
Addio a Franco Battiato.
La morte di Franco Battiato mi ha spaventato.
Mi sono improvvisamente reso conto che anche questi luminari possono morire. Gente straordinaria non solo per quello che hanno creato (e non è poco e non è comune) ma anche per quello che, umanamente, lasciano. Basta ascoltare una sola intervista di Battiato, Daolio, Bertoli o Guccini, i primi che mi vengono in mente, per comprendere di chi e di cosa stiamo parlando.
Tremo, egoisticamente, all'idea di quando perderò (perderemo) altri di questi insostituibili campioni. Sono rimasti in pochi: non ne avremo altri, non ne avremo più. Si resta da soli e sperduti in un oceano di arrogante mediocrità.
Quando col dito puntato, tronfi, critichiamo e condanniamo i nostri giovani, bisognerebbe essere grati al mondo per essere stati contemporanei di questi fuoriclasse; di averli potuti ammirare dal vivo, addirittura di averli potuti incontrare, stringere loro la mano. Quando ci buttiamo con fare qualunquista a dire "Ah, i giovani di oggi!", ricordiamo sempre i grandi esempi culturali e musicali che abbiamo avuto al fianco, come fari illuminanti.
Noi abbiamo avuto grandi personalità da seguire, anche nei momenti più freddi e più bui della nostra nazione. Loro, i più giovani, no.
Ancora no.
Non l'ho mai detto, ma il titolo di uno dei miei libri (impreziosito da una bella cover di Marcello Mangiantini) viene dritto da una canzone di Franco Battiato che amo particolarmente: Up Patriots To Arms.
Una strofa recita infatti:
"L'Ayatollah Khomeini per molti è santità
Abbocchi sempre all'amo
Le barricate in piazza le fai per conto della borghesia
Che crea falsi miti di progresso
Chi vi credete che noi siamo, per i capelli che portiamo?
Noi siamo delle lucciole che stanno nelle tenebre."
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