Negli ultimi tempi il Maestrone sforna libri in continuazione, da solo o in compagnia del sodale Loriano Macchiavelli; libri la maggior parte delle volte snelli e, ahimè, non sempre di pregevole fattura.
Questo non fa eccezione!
Uscito per Giunti lo scorso mese, potete trovarlo in libreria fisica e on line al prezzo di €. 18,00
Il volume, così come tanti altri di Guccini, verte sul passato e sulla nostalgia, spruzzato di ironia, ma lontano anni luce dai suoi lavori migliori (si veda Cronache epafàniche o il più recente Tralummescuro): è stanco, trascinato, senza verve o entusiasmo, indeciso su che strada scegliere. I racconti e gli spunti sono fiacchi, banali, privi di carattere, inconcludenti. Carini i ricordi, sotto veste di intervista, relativi ai tempi delle balere, sconcertanti gli altri. Talvolta Guccio si nasconde sotto un personaggio fittizio, altre racconta in prima persona o dietro un misterioso personaggio che "parla", ma nessuno dei paragrafi (spezzettati troppo corti probabilmente per guadagnare pagine) colpisce nel segno.
Spiace giudicare i lavori cartacei di uno dei più grandi cantautori della nostra epoca, ma il sospetto che, se invece di Francesco Guccini, il nostro si fosse chiamato "Mario Persichini", difficilmente avrebbe pubblicato per Giunti, Mondadori o Feltrinelli.
Che Dio ce lo conservi ancora in salute per molto, molto tempo, naturalmente. ma su questo volume il "no" è grosso come una casa.
Qui in basso la mia copia autografata: